margaret spada
Margaret Spada

La morte di Margaret Spada, giovane di 22 anni originaria del siracusano, ha sollevato interrogativi e indignazione. La ragazza ha perso la vita in seguito a un intervento di rinoplastica presso una struttura medica non autorizzata a Roma. L’autopsia preliminare, condotta all’Istituto di Medicina Legale del Policlinico di Tor Vergata, ha rivelato che la causa del decesso è stata un arresto cardiocircolatorio in un quadro di sofferenza acuta. Tuttavia, saranno gli esami tossicologici e istologici a fornire un quadro completo sulle sostanze somministrate prima e dopo il malore.

Un centro medico sotto accusa: mancanza di autorizzazioni e titoli specialistici

La struttura dove Margaret si era sottoposta all’intervento è stata posta sotto sequestro. È emerso che uno dei titolari, già segnalato ai Nas per irregolarità in un’altra clinica, era privo della specializzazione necessaria per eseguire interventi di chirurgia estetica. Nonostante la struttura fosse autorizzata per procedure di medicina estetica, mancavano i requisiti per eseguire interventi chirurgici, come la rinoplastica.

Il Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha dichiarato: «Daremo piena collaborazione agli investigatori. Dai primi riscontri, lo studio non aveva alcuna autorizzazione valida per attività procedurali».

Indagini in corso: la mancanza di strumenti salvavita

Gli investigatori stanno approfondendo le condizioni della struttura e del personale presente durante l’intervento. I carabinieri del Nas esamineranno se il centro fosse dotato di attrezzature d’emergenza, come un defibrillatore o farmaci per gestire reazioni avverse, tra cui cortisone o adrenalina.

Un dettaglio preoccupante riguarda l’assenza di documentazione: nel centro non sono stati trovati il consenso informato della paziente né altri atti amministrativi o contabili. Inoltre, le chat su WhatsApp tra Margaret e il figlio del titolare, dove la ragazza avrebbe inviato i propri esami, verranno analizzate per comprendere meglio gli accordi presi.

Testimonianze inquietanti: «Un luogo fatiscente»

Il caso è stato trattato anche durante la trasmissione Storie Italiane su Rai 1. Una testimone ha raccontato di essersi recata nello stesso studio, definendolo un «ufficio fatiscente» privo di standard igienici e professionali adeguati. «Non sembrava un posto sicuro, né un ambiente idoneo per un intervento chirurgico», ha dichiarato.

L’importanza di scegliere cliniche autorizzate

Il dramma di Margaret Spada ha acceso i riflettori sulla necessità di verificare le autorizzazioni e le competenze dei professionisti della chirurgia estetica. Come ha consigliato Giacomo Urtis, noto chirurgo estetico: «Affidatevi sempre a strutture che dispongano di rianimazione e rispettino standard di sicurezza rigorosi».

La tragedia di Margaret è un monito per chiunque consideri interventi di chirurgia estetica: scegliere una clinica adeguata può fare la differenza tra la vita e la morte. Gli sviluppi delle indagini chiariranno le responsabilità in questa dolorosa vicenda.

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