Chiara Tramontano, la sorella di Giulia, la 29enne incinta uccisa dal suo ex fidanzato Alessandro Impagnatiello con 37 coltellate a Senago, nel Milanese, scrive su social media a una settimana dall'inizio del processo in Corte d'Assise a Milano.

Chiede giustizia e l'ergastolo per l'assassino, definendolo un essere inumano che ha privato la famiglia di una sorella, una figlia, un'amica, un nipote e una grande donna.

“Vogliamo sapere di vivere in un Paese giusto. Nulla ci restituirà Giulia, ma la giustizia può alleviare il senso perenne di frustrazione e sconfitta che proviamo dinnanzi alla lapide di mia sorella”.

Chiara, in vista del processo, condivide il suo appello sui social, gridando giustizia per la sua sorella e il nipote brutalmente uccisi. Esprime il desiderio di vivere in un Paese giusto e sottolinea che nulla potrà riportare indietro Giulia, ma la giustizia può alleviare il senso di frustrazione e sconfitta che la famiglia prova di fronte alla lapide di Giulia.

Chiara, la sorella di Giulia Tramontano chiede giustizia anche per il nipote, Thiago, che non potranno mai cullare, e per la vita distrutta della sua famiglia

Fa notare i silenzi che accompagneranno ogni Natale, compleanno di Giulia e ogni festa in cui non saranno più in 5 a tavola. Descrive i genitori come "ergastolani del dolore" di fronte alla foto della figlia impressa su un pezzo di marmo.

Intanto, la difesa di Alessandro Impagnatiello potrebbe richiedere una perizia psichiatrica. Alcune opzioni della difesa includono la possibilità di acquisire tutti gli atti e rinunciare a sentire i testimoni in aula, optando per un abbreviato di fatto.

Alessandro Impagnatiello è finito a processo con l'accusa di omicidio volontario aggravato da premeditazione, crudeltà, futili motivi e rapporto di convivenza. È anche imputato per interruzione di gravidanza non consensuale e occultamento del cadavere.

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