Il 19enne a bordo del Titan voleva entrare nel Guinness World Records: "Aveva con sè il cubo di Rubik per finirlo in fondo all'oceano"
"Risolverò il cubo di Rubik a 3700 metri sotto il livello del mare." Questo era il desiderio di Suleman Dawood, un giovane di 19 anni di origine pakistana, scomparso durante l'implosione del sottomarino Titan.
La madre, Christine Dawood, ha svelato questo dettaglio in un'intervista alla Bbc. Ha spiegato che Suleman aveva presentato una richiesta al Guinness World Records e il padre era pronto a immortalare il momento con una telecamera.
Ha anche rivelato che inizialmente sarebbe dovuta essere lei a bordo del Titan. Il viaggio per osservare da vicino i resti del Titanic era stato pianificato alcuni anni fa, ma era stato annullato a causa della pandemia di Covid-19. Quando è giunto il momento, ha ceduto il suo posto al figlio per realizzare il suo desiderio.
"Voleva andarci davvero", ha dichiarato la donna. Era a bordo del Polar Prince insieme alla figlia quando si è verificata la tragedia nel sito di immersione. Oltre ai Dawood, altre tre persone hanno perso la vita.
Si tratta di Stockton Rush, il proprietario dell'azienda OceanGate, che possedeva il Titan, il milionario britannico Hamish Harding e l'esploratore e pilota di sommergibili francese Paul-Henri Nargeolet.
"Per costruire il Titan usata fibra di carbonio di bassa qualità e riciclata dalla Boeing": su cosa punta l'inchiesta sul sottomarino
Un ruolo di fondamentale importanza sarà svolto dall'analisi dei detriti del Titan recuperati dai ROV durante le operazioni di ricerca. Questi detriti saranno cruciali per consentire agli investigatori di confermare o smentire l'ipotesi che il materiale utilizzato nella costruzione del sottomarino Titan, che ha implodito nell'oceano Atlantico durante un'immersione per osservare i resti del Titanic, fosse di scarsa qualità. In particolare, si cercherà di capire se tale materiale abbia avuto un ruolo nell'incidente e, in caso affermativo, quale. Continua a leggere qui.