Si ferma in autostrada a prestare soccorso, viene travolto e ucciso da un'auto: era un'operatore socio sanitario
Era un operatore socio sanitario l'uomo di quarantaquattro anni morto sabato sera nell'incidente avvenuto sull'A12, all'altezza dello svincolo tra Cerveteri e Ladispoli. L'uomo si era fermato a prestare soccorso dopo il maxi tamponamento che ha visto coinvolte sei vetture, ma è stato travolto e ucciso non appena ha messo piede fuori dalla macchina. Non ha fatto nemmeno in tempo a indossare il giubbotto catarifrangente e posizionare il triangolo per segnalare la vettura ferma.
Il 44enne, residente nella capitale, aveva vissuto molti anni a Rieti. Sabato sera stava percorrendo da solo l'autostrada A12 verso Roma quando, all'altezza del km 27, ha visto il maxi incidente con sei vetture coinvolte. Ha quindi deciso di fermarsi per aiutare i feriti. Purtroppo è stato investito prima che potesse farlo.
Sul posto, oltre ai soccorritori del 118 e ai vigili del fuoco, anche la Polstrada di Ladispoli per i rilievi del caso. Saranno loro a ricostruire la dinamica e accertare eventuali responsabilità.
Il bilancio dell'incidente di sabato 8 gennaio sull'A12 è di un morto e quattro feriti gravi. I feriti sono stati trasportati all'ospedale Sant'Eugenio di Roma e all'Aurelia Hospital, al momento non si conoscono le loro attuali condizioni di salute. Sono stati i vigili del fuoco a estrarli dalle lamiere dell'auto e affidarli alle cure del personale sanitario.
Per il 44enne, invece, non c'è stato nulla da fare. I sanitari del 118 hanno tentato in tutti i modi di rianimarlo, ma alla fine non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. Al vaglio la posizione dell'automobilista che lo ha investito, che rischia l'accusa di omicidio stradale. mod.
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