Muore bruciato in un incendio, video invece di aiutare la vittima. Adesso i responsabili rischiano grosso. La vicenda accaduta il 6 febbraio dello scorso anno sul Grande Raccordo Anulare di Roma è degenerativa e ha visto protagonisti una vittima di un incendio e due persone che hanno filmato la tragedia, muovendo delle forti accuse e indagini congiunte.

Muore bruciato, video invece di salvarlo: aperta inchiesta

I due testimoni hanno assistito inermi alle fiamme, filmando l'incidente con lo smartphone e registrando frasi di sottofondo come "A zi hai pijato foco? ... Senti che callo mamma mia", senza prestare alcun soccorso alla vittima.

Il loro intento era di inviare il video ad una pagina Facebook e Instagram, Welcome to Favelas nello specifico, che promuove contenuti che esibiscono il degrado di tutti i giorni nelle città, per ottenere celebrità.

Dopo aver filmato l'accaduto, hanno inviato il filmato alla pagina di interesse, ma i gestori hanno poi deciso di rimuoverlo. La vittima dell'incendio è morta il 24 marzo a causa delle gravi ustioni riportate, e i familiari hanno denunciato l'accaduto in nome della giustizia.

La pubblica ministra Silvia Salemi ha aperto un fascicolo per omissione di soccorso, mentre la sostituta Clara De Cecilia indaga per scoprire le cause dell'incendio e affida tutto ad un perito.

La vicenda è un triste esempio di insensibilità e mancanza di etica morale, che ha portato alla perdita di una vita umana.

[sv slug="seguici"]

Tortoreto in lacrime per Renato Di Remigio: addio a un giovane papà
Sant'Antonio Abate, il giorno del dolore: l'addio al piccolo Giovanni Longobardi