Ripaberarda: Emanuela Massicci uccisa dal marito prima della recita di Natale dei figli
A Castignano, un altro dramma familiare si aggiunge alla lunga lista di femminicidi nelle Marche. La maestra precaria è stata uccisa dal marito davanti ai loro figli, lasciando sgomento e indignazione
Emanuela Massicci, 45 anni, è stata brutalmente uccisa dal marito, Massimo Malavolta, 48 anni, nella loro casa di Ripaberarda, frazione di Castignano, lungo la Provinciale 73. L’omicidio è avvenuto poche ore prima della recita di Natale dei figli, di 11 e 12 anni.
Secondo le ricostruzioni, l’uomo avrebbe prima massacrato la moglie di botte, infierendo con un coltello, anche se la causa della morte potrebbe essere stata un soffocamento. Dopo il delitto, Malavolta ha chiamato il padre fingendo un malore della moglie: «Non respira». È stato proprio il genitore dell’uomo a dare l’allarme, chiamando il 112.
Quando i soccorritori sono arrivati, i bambini hanno aperto la porta. I vigili del fuoco hanno sfondato quella della camera da letto, trovando Emanuela senza vita e il marito con ferite ai polsi, sanguinante e con un coltello in mano.
Chi era Massimo Malavolta: un passato di violenze
Malavolta, operaio con problemi comportamentali, era in cura con farmaci per disturbi psichici. Nel suo passato, una condanna per lesioni aggravate e atti persecutori contro un’altra donna. Arrestato nel 2015, era stato poi condannato a due anni di reclusione, ridotti a sei mesi e venti giorni in appello con pena sospesa.
Nonostante questo, all’interno della coppia non risultano denunce o segnalazioni per violenze. Una mancanza che solleva interrogativi sulla difficoltà delle vittime di riconoscere e denunciare situazioni di pericolo.
L'impatto sui figli e la comunità
I due figli della coppia sono stati affidati ai nonni materni, che abitano nella stessa palazzina. Il sindaco di Castignano, Fabio Polini, ha garantito il massimo supporto ai piccoli, sottolineando come nulla facesse presagire una tragedia simile.
La comunità è sotto shock, soprattutto per il contesto in cui si è consumato il delitto: la preparazione alla recita di Natale, un momento di festa trasformatosi in un incubo.
I numeri allarmanti della violenza nelle Marche
Emanuela è la sesta donna uccisa nelle Marche nel 2024, in aumento rispetto alle quattro vittime dell’anno precedente. Secondo i dati dei Centri antiviolenza, 748 donne marchigiane si sono rivolte ai servizi nel 2023, con 251 casi finiti al pronto soccorso per violenza.
La presidente dell’Ordine degli Psicologi delle Marche, Katia Marilungo, ha evidenziato come la violenza contro le donne sia un fenomeno strutturale che attraversa ogni fascia sociale. Anche le organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL hanno chiesto azioni immediate per cambiare una cultura che considera le donne proprietà degli uomini.
Un appello per il cambiamento
Le istituzioni e le associazioni locali insistono sull’urgenza di interventi concreti: maggiore autonomia economica per le donne, riduzione delle discriminazioni sul lavoro e potenziamento dei centri di supporto. «La violenza non è un raptus, ma un fenomeno radicato», ha dichiarato Luisa Cecarini, portavoce della Conferenza delle Donne Democratiche delle Marche.
La tragedia di Emanuela Massicci è l’ennesima testimonianza della necessità di affrontare con urgenza e determinazione il problema della violenza di genere, prima che altre vite vengano spezzate.