Commercianti al dettaglio, addetti di bar e ristoranti, artisti dello spettacolo, parrucchieri ed estetiste. E ancora: agenti di viaggio e scuole guida.
Lavoratori autonomi e dipendenti che il 4 maggio resteranno ancora fermi ai blocchi di partenza: alcuni fino al 18 maggio non potranno riprendere la propria attività, altri addirittura dovranno aspettare fino al 1° luglio. Per altri, invece, ci sono ancora molte incertezze da dipanare.
Una platea di circa 7 milioni di persone che avranno ancora bisogno di sostegno dopo che nei mesi di marzo e aprile sono stati “salvati” (non tutti) dal paracadute della cassa integrazione o dal bonus da 600 euro.
Uno studio dell'Inps
Ha evidenziato che ai lavoratori autonomi è andato quasi il 70% dei bonus , seguiti dai lavoratori a tempo determinato in agricoltura. Pochi sussidi invece sono andati ai lavoratori dello spettacolo.
Ma vediamo come cambieranno i sussidi e quali sono le novità in arrivo per i lavoratori e le famiglie in difficoltà con il decreto Aprile allo studio del Governo che punta a chiudere il testo entro domani 30 aprile.
Bonus da 800 euro automatico e selettivo (a maggio)
«Il mio obiettivo è che l'indennità per gli autonomi possa essere erogata in 24 ore, automaticamente a tutti» quelli che ne hanno beneficiato «nella prima ondata». Così il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri in audizione sul Def il 28 aprile a proposito della misura che sarà rinnovata con il prossimo decreto di aprile anti-Coronavirus.
Con 7 miliardi di euro messi a budget, il bonus dovrebbe essere prorogato per due mesi e passare da 600 a 800 euro.
Le regole per aprile
Restano invariate e la platea non cambia. A maggio - per la terza mensilità - invece potrebbe scattare una selezione: «I criteri allo studio sono sostanzialmente due - spiega Marco Leonardi, consigliere economico del ministro dell’Economia Gualtieri -: i codici ateco dei settori ancora escluse dalla ripresa dell’attività o un limite di Isee, che potrebbe essere fissato a 35mila euro». Un altro criterio potrebbe essere quello di considerare i carichi di famiglia.
La platea interessata potrebbe arrivare fino a 5 milioni di persone per il mese di aprile e a 3,75 milioni a maggio.
Il bilancio del bonus da 600 euro
L'Inps ha posto finora in pagamento oltre 3,4 milioni di bonus 600 euro, per una spesa di circa 2 miliardi. La gran parte delle erogazioni è avvenuta dal 14 al 23 aprile e la maggioranza dei pagamenti ha riguardato, come detto in precedenza, i lavoratori autonomi (69,5%) e i dipendenti a tempo determinato dell'agricoltura (15,4%), mentre una quota marginale ha interessato i lavoratori dello spettacolo (0,7%).
Quasi due terzi dei beneficiari sono uomini.
Le donne sono la metà delle partite Iva e co.co.co e dei lavoratori stagionali del turismo. I nati all'estero sono il 12,1% dei beneficiari complessivi (in primis tra gli stagionali del turismo e i dipendenti agricoli, dove ammontano rispettivamente al 22,3% e al 29,3% dei percettori). L'età media dei beneficiari è 46 anni, mentre i giovani sono più presenti tra gli addetti al turismo.
Le regioni più interessate dal flusso dei pagamenti sono state Lombardia, Puglia e Sicilia, che hanno ricevuto quasi un terzo dei sussidi, seguite da Emilia Romagna, Veneto e Campania.
Infine, l’Inps stima che il bonus ammonti a circa un terzo del reddito mensile netto per gli autonomi, a circa la metà per gli stagionali del turismo e ai due terzi per i lavoratori temporanei dell'agricoltura, mentre non è possibile ottenere una stima per le partite Iva.
Cassa integrazione prolungata di 9 settimane
La cassa integrazione dovrebbe essere prolungata per altre 9 settimane, con un budget complessivo di 15 miliardi. In questo caso sarà necessario ripresentare la richiesta all’Inps per un massimo di 5 settimane e si potrà poi fare ulteriore richiesta di 4 settimane. Ad anticipare il sussidio, oltre alle banche, anche Poste Italiane. Ad essere interessati saranno principalmente i lavoratori del commercio e di bar e ristoranti: una platea di oltre 3 milioni di dipendenti che sono ancora in attesa di riprendere il lavoro.
Lo Studio
Uno studio dell’Osservatorio statistico dei consulenti del lavoro ha calcolato in 472 euro (36%) la perdita media mensile in busta paga dei lavoratori italiani che beneficeranno di cassa integrazione, ordinaria e straordinaria, per l'emergenza coronavirus. Una perdita che tende a salire più è alta la retribuzione del lavoratore interessato dal trattamento. Si va, dunque, da una decurtazione media del 25% per le professioni non qualificate ad una del 45% per professioni scientifiche e di elevata specializzazione.(IlSole24Ore)
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