tommaso de vita

Una tragedia sconvolge l’ospedale Santo Spirito di Pescara: Tommaso De Vita, 32 anni, giovane medico specializzando in Ostetricia e Ginecologia, è precipitato dal quinto piano del reparto di Oncologia dove si trovava per sottoporsi a delle terapie. L’impatto, da circa 15 metri di altezza, è stato fatale: i soccorsi sono stati inutili.

Il caso è ora sotto indagine: gli inquirenti ipotizzano un gesto volontario, ma si attendono ulteriori accertamenti per chiarire le cause della caduta.

La lotta contro la malattia e il sogno della medicina

Tommaso De Vita non era solo un medico: Tarantino di nascita, la sua missione era quella di assistere alla nascita della vita, una passione che lo aveva portato a specializzarsi in Ostetricia e Ginecologia. Laureatosi nel 2019 all’Università Gabriele d’Annunzio di Pescara, aveva arricchito la sua formazione con esperienze all’ospedale Miulli di Bari e alla New York University.

Amava viaggiare, scoprire il mondo e immortalare i momenti con la sua fidanzata Federica, con cui aveva condiviso indimenticabili esperienze in Groenlandia, California, Thailandia e molti altri luoghi. Sul suo profilo social, una foto sotto l’aurora boreale resta come testimonianza del suo spirito avventuroso.

Ma dietro la passione e il talento, Tommaso combatteva una battaglia personale contro un male che conosceva bene, avendolo studiato in prima persona all’università. Nonostante tutto, non aveva mai smesso di donare agli altri, partecipando a raccolte fondi per la ricerca e per le associazioni che aiutano i malati.

Le indagini e il dolore della comunità

L’episodio ha scosso profondamente il personale ospedaliero e i pazienti presenti. Le forze dell’ordine hanno avviato un’indagine per chiarire la dinamica dell’accaduto, analizzando la stanza in cui si trovava Tommaso e il suo cellulare, alla ricerca di eventuali messaggi o dettagli che possano spiegare il suo gesto.

Una perdita incolmabile

Tommaso De Vita lascia un vuoto immenso nella sua famiglia, tra i suoi amici e colleghi, e in tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo. La sua passione per la medicina e la sua dedizione agli altri rimarranno il suo lascito più grande.

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