USA PILLOLA ABORTIVA. Proteste in difesa della pillola abortiva davanti alla Corte suprema di Washington: il giudice Samuel Alito ha congelato ieri e fino a mercoledi' il divieto alla vendita del farmaco mifepristone, respingendo, ma solo in via temporanea, la decisione di un giudice del Texas di mettere al bando la pillola, usata in vent'anni da milioni di donne.

Nella motivazione, il giudice conservatore Matthew Kacsmaryk, nominato da Donald Trump, ha posto dubbi sulla sicurezza della pillola.

La Casa Bianca ha annunciato il ricorso, ma adesso il tempo stringe. Il conto alla rovescia e' cominciato.

Usa, pillola abortiva - sit-in davanti alla Corte Suprema

Davanti alla Corte Suprema, a Washington, in queste ore si stanno radunando le donne in difesa dell'aborto. Vengono dal Maryland, dalla vicina Virginia. Sono di tutte le eta', almeno tre generazioni di donne, di ogni ceto. Un sit-in, il primo, e' atteso nel pomeriggio.

Altri comizi sono in programma nei prossimi giorni. "I giudici - spiega Carlotta Swanson, 30 anni, avvocato di Arlington, non sono medici e non possono decidere del nostro corpo".

"Questo Paese - commenta Glenda Tulson, maestra in pensione, arrivata dal Maryland - sta diventando uno Stato talebano in cui la donna e' un oggetto. Sulla pillola non faremo passi indietro. Questa battaglia dovra' portare a riconoscere di nuovo i nostri diritti". "Se le generazioni cambiano - aggiunge Lydia, una ragazza afroamericana che non vuole aggiungere il cognome - e i problemi per le donne sono sempre gli stessi, beh, allora io resto femminista".

Vicino alla cancellata di protezione che porta alla Corte sono gia' decine le partecipanti. Distribuiscono volantini ma anche bottigliette d'acqua, visto che a Washington ci sono quasi trenta gradi.

La polizia controlla a distanza. Nei prossimi giorni i partecipanti alla protesta sono destinati a aumentare. Mercoledi' scadra' lo stop deciso dalla Corte Suprema, e nessuno sa cosa succedera' dopo.

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