Fabiana Chiarappa e  Don Nicola D’Onghia
Fabiana Chiarappa e Don Nicola D’Onghia

Tragedia sulle strade pugliesi. La sera del 2 aprile 2025, intorno alle ore 20:30, Fabiana Chiarappa, 32enne di Turi (BA), è morta in un incidente motociclistico avvenuto sulla Strada Statale 172 dei Trulli, nel tratto tra Turi e Putignano. Fabiana, soccorritrice del 118 e appassionata giocatrice di rugby, avrebbe perso il controllo della sua moto finendo contro un muretto a secco. Il violento impatto le è stato fatale. Tuttavia, la Procura indaga per chiarire se la caduta sia avvenuta autonomamente o se un altro veicolo possa aver causato l’incidente.

Don Nicola D’Onghia indagato per omicidio stradale

L’unico indagato, al momento, è Don Nicola D’Onghia, parroco 54enne della chiesa di San Giovanni Battista a Turi. Secondo le indagini, l’uomo potrebbe aver investito Fabiana con la sua auto, una Fiat Bravo, e non essersi fermato a prestare soccorso. L’accusa è di omicidio stradale con l’aggravante dell’omissione di soccorso. Don Nicola ha dichiarato agli inquirenti di aver sentito “un rumore sotto l’auto”, ma di aver pensato si trattasse di una pietra. Era buio, sostiene il parroco, e non si sarebbe accorto della presenza di una persona.

Le immagini di videosorveglianza e la testimonianza del parroco

Un elemento chiave nell’inchiesta è rappresentato da un filmato acquisito dagli inquirenti. Una telecamera di sorveglianza di una stazione di servizio nelle vicinanze ha ripreso la Fiat Bravo del parroco ferma in sosta. Le immagini mostrano Don Nicola mentre controlla il parafango anteriore del veicolo. L’orario coincide con quello dell’incidente. Interrogato dalla magistrata Ileana Ramundo, il sacerdote ha confermato il passaggio in quella zona, dichiarando di essersi fermato per un controllo dopo aver sentito un colpo, senza rendersi conto della gravità della situazione.

Difesa e sviluppi delle indagini

Don Nicola si è presentato spontaneamente dai Carabinieri, dopo aver parlato con il suo avvocato. Ha riferito i fatti alle autorità, affermando di non aver mai avuto l’intenzione di fuggire. I suoi legali, Federico Straziota e Vita Mansueto, sottolineano che il loro assistito non era consapevole di aver investito qualcuno. La difesa ipotizza inoltre che Fabiana possa essere caduta autonomamente dalla moto e che un altro veicolo l’abbia investita successivamente.

Le indagini sono ora concentrate sull’analisi dei filmati, sulle testimonianze raccolte e sui rilievi effettuati sul luogo dell’incidente. L’obiettivo è chiarire con precisione la dinamica dei fatti e accertare eventuali responsabilità. La Procura sta verificando anche quante auto siano transitate in quel tratto di strada tra le 20:30 e le 21:00, per ricostruire nel dettaglio la catena degli eventi che hanno portato alla tragica morte di Fabiana Chiarappa.

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