Manola Mascia e Paolo Durzu morti, il fratello di lei alla famiglia di lui: «L'avete uccisa»
La perdita di peso, lo stress e l'ultima lite

Dopo giorni di ricerche, è stato recuperato il corpo di Paolo Durzu, il 33enne scomparso insieme alla fidanzata Manola Mascia. Il ritrovamento è avvenuto nelle acque di Cala Fighera, dove mercoledì scorso era già stato individuato il cadavere della giovane donna. I genitori del ragazzo hanno riconosciuto il corpo dopo le difficili operazioni di recupero in mare. La tragedia ha sconvolto le famiglie e l'intera comunità, lasciando aperti numerosi interrogativi sulla dinamica dell'accaduto.
Le accuse del fratello di Manola Mascia
Mentre la Procura di Cagliari prosegue le indagini per far luce sulla vicenda, emergono tensioni e accuse tra le famiglie delle vittime. Michele Mascia, fratello di Manola, ha affidato ai social parole dure contro i genitori di Paolo Durzu: «L'avete uccisa voi, sarete contenti. Adesso potete anche ridere, tanto è questo che volete». Un'accusa pesante, che contrasta con la versione fornita dalla famiglia Durzu, la quale ha descritto il rapporto tra i due giovani come felice e sereno.
Secondo quanto riportato da "La Nuova Sardegna", Michele Mascia ha evidenziato che sua sorella, negli ultimi tempi, appariva fortemente stressata e aveva perso molto peso a causa della relazione con Paolo. Inoltre, si fa riferimento a un'ultima lite tra i due, avvenuta appena due giorni prima della tragedia. Questo dettaglio potrebbe rivelarsi cruciale per gli investigatori, che stanno cercando di ricostruire gli ultimi momenti della coppia.
Le indagini in corso: ipotesi e misteri
Le autorità stanno esaminando diversi elementi per comprendere meglio cosa sia accaduto sulla scogliera di Cala Fighera. Uno dei punti chiave riguarda il modo in cui i due siano giunti in quella zona isolata. Paolo Durzu non possedeva un'auto o uno scooter, quindi si ipotizza che la coppia possa aver raggiunto il luogo con i mezzi pubblici e poi proseguito a piedi.
Un altro elemento sotto indagine riguarda i telefoni cellulari dei due giovani. Gli investigatori della squadra mobile, coordinati da Davide Carboni, stanno analizzando i dispositivi per ricostruire gli spostamenti e gli ultimi contatti della coppia. Ogni dettaglio potrebbe essere fondamentale per chiarire la dinamica dei fatti.
L'autopsia: alla ricerca di risposte
Il medico legale Roberto Demontis eseguirà nelle prossime ore una TAC sul corpo di Manola Mascia per verificare la presenza di eventuali ulteriori traumi oltre a quello già accertato alla testa, compatibile con una caduta dall'alto. Questo esame potrebbe fornire informazioni cruciali per determinare se la giovane sia precipitata accidentalmente o se ci siano altri fattori in gioco.
Nel frattempo, i parenti di entrambe le vittime si sono recati a Cala Fighera, cercando risposte a una tragedia che ha lasciato un vuoto incolmabile nelle loro vite. La verità potrebbe emergere nelle prossime settimane, quando gli inquirenti avranno analizzato tutti gli elementi disponibili.
Un caso ancora aperto
La morte di Manola Mascia e Paolo Durzu resta avvolta nel mistero. Le indagini in corso e gli accertamenti forensi saranno fondamentali per comprendere cosa sia accaduto davvero in quei momenti drammatici. Le famiglie, intanto, si confrontano con il dolore e con domande ancora senza risposta. La speranza è che la giustizia possa fare chiarezza su una vicenda che ha sconvolto l'intera comunità.