Rintracciato e arrestato dalla polizia Domenico D'Andrea, 38 anni, soprannominato "Pippotto”, il detenuto evaso dal carcere di Perugia venerdi' durante le ore di lavoro esterno che svolgeva in una palazzina attigua al carcere e comunque all'interno dell'area dove si trova il complesso.

La squadra mobile della questura

Lo ha individuato nella zona di Prepo, sempre nel capoluogo umbro. D'Andrea era da solo. Nel carcere di Perugia stava scontando l'ergastolo per l'omicidio di Salvatore Buglione, dipendente comunale ucciso il 4 settembre del 2006 a Napoli durante un tentativo di rapina mentre si trovava nell'edicola della moglie. napoletano originario di Piscinola, detto “Pippotto”, il detenuto fuggito nel primo pomeriggio di oggi dal carcere di Perugia dove scontava l’ergastolo per la condanna per l’omicidio di Salvatore Buglione, l’edicolante di via Pietro Castellino a Napoli.

Fabrizio Bonino

Segretario nazionale Sappe per l’Umbria, ha ricostruito gli eventi che hanno condotto il Detenuto alla fuga: “L’uomo era ammesso al lavoro ai sensi dell’articolo 21 dell’Ordinamento penitenziario nell’area esterna del carcere ed ha colto l’occasione per fuggire. Presumibilmente, scavalcando un basso muro di cinta, vista anche l’esiguità del personale presente nei servizi esterni”.

Il Sappe

Ricorda inoltre che “nell’anno 2020 si sono verificate, nelle carceri italiane 81 evasioni da istituti penitenziari (ricordo che nel periodo delle rivolte solamente a Foggia fuggirono in 72), 15 evasioni da permessi premio, 3 da lavoro all’esterno, 8 da semilibertà e 13 mancati rientri di internati. Dati minimi, rispetto ai beneficiari. Questo non deve però inficiare l’istituto della concessione delle ammissioni al lavoro all’esterno o dei permessi ai detenuti. Serve, piuttosto, un potenziamento dell’impiego di personale di Polizia Penitenziaria nell’ambito dell’area penale esterna”. Sono in corso ricerche a tappeto in tutta la zona boschiva antistante con uno spiegamento massiccio di forze di polizia, compreso un elicottero. “Adesso è prioritario catturare l’evaso”, denuncia Donato Capece, segretario generale del Sappe. “La grave vicenda – aggiunge – porta alla luce le priorità della sicurezza (spesso trascurate) con cui quotidianamente hanno a che fare le donne e gli uomini della polizia penitenziaria del carcere di Capanne”. Leggi anche: Improvvisa emorragia celebrale, Diego muore a sei anni: i medici hanno fatto il possibile, ma dopo 24 ore ha espirato Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo Seguici sul nostro canale Youtube 41esimoparallelo 
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