Disoccupati Napoli
Disoccupati Napoli

Un corteo di 600 disoccupati ha paralizzato il traffico di Napoli, attirando l'attenzione sulle difficoltà di chi è da anni fuori dal mercato del lavoro. Le persone, che manifestano sotto le insegne del Movimento 7 Novembre e del Cantiere 167 Scampia, chiedono risposte concrete alle istituzioni cittadine, ormai da nove anni. Un lungo periodo di attesa durante il quale le promesse sono state fatte, ma la situazione non è cambiata.

Il motivo della protesta: un’attesa lunga nove anni

I manifestanti hanno sfilato per le vie del centro di Napoli, chiedendo un impegno serio da parte delle autorità competenti. Il movimento si batte per garantire opportunità di lavoro continuativo a chi ha perso il proprio impiego e da anni fatica a rientrare nel mondo del lavoro. Nonostante esista un tavolo nazionale che coinvolge il Comune di Napoli e la Città Metropolitana, i disoccupati lamentano che le risposte tardano ad arrivare.

"Ci sono tutte le condizioni per dare lavoro a chi ne ha bisogno, ma le istituzioni continuano a chiedere di aspettare", hanno dichiarato i rappresentanti del movimento. Questo ritardo, secondo i manifestanti, mina la fiducia nelle istituzioni e crea frustrazione tra coloro che si trovano ad affrontare una disoccupazione prolungata.

Il corteo: le tappe della manifestazione

La manifestazione è partita da Piazza del Gesù, cuore pulsante della città, e ha attraversato diverse vie principali di Napoli. Il corteo si è diretto verso la sede della Città Metropolitana in Piazza Matteotti, dove una delegazione dei manifestanti è stata ascoltata dalle autorità. La protesta è continuata lungo Corso Umberto e Via Mezzocannone, per poi fermarsi davanti all'Università Federico II, simbolo della città e dei suoi giovani. Il percorso del corteo ha rappresentato non solo una richiesta di attenzione, ma anche una messa in luce delle difficoltà che il tessuto sociale di Napoli sta vivendo.

Le richieste delle istituzioni: un cambio di rotta urgente

L’immobilismo istituzionale è il principale motivo di frustrazione per i manifestanti. Dopo nove anni di attesa, il movimento chiede un impegno concreto, un’accelerazione nelle risposte e una visione a lungo termine per garantire opportunità di lavoro per tutti. La città, infatti, non può permettersi di ignorare una parte così ampia della sua popolazione, costretta a vivere in condizioni precarie.

Le istituzioni devono prendere atto della gravità della situazione e dare risposte tangibili, non più procrastinabili. La manifestazione dei disoccupati non è solo una protesta contro il sistema, ma una richiesta di giustizia sociale, che riguarda il futuro di migliaia di famiglie napoletane.

Una protesta che continua

La manifestazione del 23 gennaio rappresenta solo uno degli ultimi capitoli di una lunga lotta per l'inclusione nel mercato del lavoro. I disoccupati di Napoli continuano a chiedere opportunità e risposte concrete. La loro protesta, che ha bloccato il traffico cittadino per ore, è un segnale forte e chiaro che non si può ignorare. Le istituzioni sono chiamate a fare la loro parte, non solo con parole, ma con fatti concreti, per garantire un futuro migliore a chi oggi si trova in una condizione di disoccupazione persistente.

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