Caos accettazioni
Al San Raffaele, già due giorni fa, erano state bloccate tutte le accettazioni. Nella giornata di ieri, la clinica è stata presidiata da uomini della Polizia di Stato e dell'Esercito: è assolutamente vietato entrare o uscire senza l'autorizzazione dell'Asl di competenza, la Roma 3. Alessio D'Amato, assessore alla Salute della Regione Lazio, ha spiegato: «L'indagine epidemiologica è ancora in corso, sia per accertare eventuali nuovi positivi, sia per identificare la fonte del contagio, indagando anche sulle strutture e sui movimenti dei pazienti».
Tutti i positivi accertati all'interno del San Raffaele, centro di riabilitazione motoria, neuromotoria e cardiologica, sarebbero asintomatici. Il focolaio, comunque, preoccupa non poco. Già partito uno screening per il tracciamento dei contatti delle persone positive al coronavirus e, oltre al blocco temporaneo delle accettazioni.
Screening pazienti
La task force regionale per il Covid-19 ha già richiesto la lista dei pazienti dimessi o trasferiti nelle ultime due settimane. All'interno del San Raffaele, negli ultimi giorni, sono stati effettuati oltre 300 tamponi su pazienti e operatori. Un tampone post-mortem, effettuato su un anziano deceduto con diverse patologie, ha evidenziato la presenza del Sars-CoV-2.
Al momento le ipotesi principali sullo sviluppo del focolaio al San Raffaele sono due: potrebbe essere stato un operatore sanitario asintomatico o un paziente proveniente da un altro ospedale e giunto alla Pisana per una riabilitazione. Lo riporta Il Messaggero, che parla anche di un altro caso: una donna, che dieci giorni fa è arrivata al San Raffale per la riabilitazione cardiaca dopo essere stata curata in un altro ospedale dopo aver accusato un aneurisma dell'aorta. (Leggo)
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