manuela petrangeli

Nel tardo pomeriggio del 4 luglio, in una tranquilla via di Roma, un evento tragico ha scosso la comunità. Manuela Petrangeli, una fisioterapista di 50 anni, è stata brutalmente assassinata dall'ex compagno, Gianluca Molinaro, mentre era in procinto di rientrare a casa. La violenza è esplosa improvvisamente, proprio quando la donna stava parlando al telefono con il figlio di dieci anni, assicurandogli che stava per andarlo a prendere. Questo drammatico evento ha lasciato amici, colleghi e cittadini profondamente sconvolti.

La dinamica dell'omicidio

L'episodio è avvenuto intorno alle 14, quando Manuela, insieme a una collega, si stava dirigendo verso la sua auto in via degli Orseolo, nei pressi del civico 36. Secondo i testimoni presenti, due colpi di fucile sono stati esplosi da una Smart parcheggiata nelle vicinanze. "Sono stati esplosi due colpi di arma da fuoco. Stavo per uscire dal lavoro quando ho visto alcune infermiere correre verso una strada vicina," ha raccontato una collega di Manuela a Fanpage.it.

Le persone accorse hanno tentato disperatamente di prestare soccorso. Un medico e tre infermieri presenti sul posto hanno iniziato immediatamente le manovre di rianimazione, ma purtroppo per Manuela non c'è stato nulla da fare. "Mi sono girata e ho visto un'altra collega. Era quella appena uscita con Emanuela," ha continuato Alessia, un’altra collega di Manuela, visibilmente scossa.

La testimonianza delle colleghe

Le colleghe di Manuela sono state tra le prime a raccontare i dettagli dell'accaduto. Molte di loro erano presenti sul posto e hanno assistito impotenti alla scena. "Per un attimo ho pensato che si stesse nascondendo dietro una macchina. Ma non so precisamente cosa sia successo. So che sono stati esplosi due colpi. Uno penso al braccio, l'altro in pieno petto," ha aggiunto un'altra testimone.

Manuela era molto amata dai suoi colleghi e dai pazienti della casa di cura Villa Sandra, dove lavorava. Era nota per la sua dedizione e la sua professionalità, qualità che hanno lasciato un segno profondo in chi la conosceva.

La relazione tra Manuela e Gianluca Molinaro era terminata da circa tre anni, ma nulla lasciava presagire un epilogo così tragico. "Se ci ha detto che aveva paura di lui? No, non ci ha mai detto niente," ha affermato una delle colleghe. "Io le volevo dire 'Manuela domani non ci vediamo, che vado in vacanza'. Lei però stava al telefono col figlio, diceva 'amore di mamma, adesso ti vengo a prendere'."

Queste parole, pronunciate pochi istanti prima del tragico epilogo, suonano ora come un'eco dolorosa e straziante.

Poco dopo il drammatico evento, Gianluca Molinaro si è costituito alle autorità. L'uomo, di 51 anni, ha confessato di essere l'autore degli spari. Le indagini sono attualmente in corso, condotte dal pool anti violenza sotto la direzione del procuratore aggiunto Giuseppe Cascini. "Ho sparato io," avrebbe dichiarato Molinaro, presentandosi in caserma.

Le autorità hanno sequestrato il fucile a canne mozze utilizzato per l'omicidio e la Smart da cui sono partiti i colpi. La comunità attende con ansia ulteriori dettagli mentre si cercano risposte a domande ancora senza risposta.

La comunità in lutto

Il quartiere e la comunità della casa di cura Villa Sandra sono in lutto. Manuela Petrangeli era una figura rispettata e amata, e la sua perdita ha lasciato un vuoto profondo. I colleghi hanno organizzato una veglia in suo onore, dove centinaia di persone si sono radunate per ricordarla e per esprimere solidarietà alla sua famiglia.

Le parole delle persone che l'hanno conosciuta risuonano ancora, tra ricordi affettuosi e un dolore palpabile. "Era una persona meravigliosa, sempre pronta ad aiutare gli altri," ha ricordato un'amica.

Questo tragico episodio evidenzia ancora una volta la necessità di affrontare con decisione il problema della violenza di genere. Nonostante i progressi fatti negli ultimi anni, troppi casi simili continuano a verificarsi. Ogni vittima rappresenta una perdita incalcolabile e un monito urgente per la società.

Le autorità stanno intensificando gli sforzi per prevenire simili tragedie in futuro, ma è chiaro che occorre un impegno collettivo più forte. La prevenzione, l'educazione e il supporto alle vittime sono fondamentali per costruire una società più sicura e giusta.

In memoria di Manuela Petrangeli

Mentre la comunità si raccoglie per piangere la perdita di Manuela, la sua memoria continuerà a vivere nelle vite che ha toccato. I suoi colleghi, amici e familiari si impegneranno affinché la sua tragica morte non sia stata vana e possa servire come un richiamo a combattere contro la violenza e a sostenere chi ne è vittima.

In questa triste occasione, la città di Roma si unisce nel dolore e nella solidarietà, ricordando Manuela Petrangeli come una persona dedita e amorevole, la cui luce è stata spenta troppo presto.

Morte improvvisa in Germania: la comunità di San Salvo unita per riportare a casa Valentin
Tragedia a Pontecorvo: uomo morto per un malore improvviso