Eddine Bader Essefi
Eddine Bader Essefi

La città di Bologna è sconvolta per la morte di Eddine Bader Essefi, il ragazzo di 19 anni deceduto la sera del 25 aprile alla periferia della città, dopo una violenta aggressione.
Secondo il racconto della fidanzata minorenne, Bader si trovava sotto il portico del Treno, in via Barca, quando ha avuto un alterco con un uomo, apparentemente scaturito per motivi legati al denaro. «Il mio ragazzo era un po' ubriaco, però lucido», ha dichiarato la giovane ai microfoni di Ètv e Mediaset. «Ha chiesto a questo signore di 'togliere i soldi' e da lì è partito tutto».

L'aggressione è proseguita fino a via Colombi, a qualche centinaio di metri di distanza, dove la fidanzata ha trovato Bader disteso a terra. «Non ho visto l'aggressione. L'ho trovato per terra con l'uomo sopra di lui. L'ho coperto perché non mi sembrava giusto lasciarlo così», ha raccontato tra le lacrime.

I soccorsi e l'inchiesta sulla morte

Nonostante l'intervento tempestivo del 118, i tentativi di rianimare Eddine Bader Essefi si sono rivelati inutili. Il giovane è stato trasportato d'urgenza all’ospedale Maggiore di Bologna, dove è stato dichiarato morto poche ore dopo.

Secondo le prime ricostruzioni, il ragazzo sarebbe caduto violentemente sull’asfalto, battendo la testa sul bordo del marciapiede. Non è ancora chiaro se sia stato investito intenzionalmente con uno scooter o colpito fisicamente durante l'aggressione.
Due uomini, un italiano e un nordafricano entrambi sulla trentina, sono stati indagati a piede libero per omicidio preterintenzionale. Martedì 29 aprile, il pubblico ministero Andrea De Feis conferirà l’incarico per l’autopsia, fondamentale per chiarire la dinamica esatta della morte.

Il ricordo di Bader e il dolore della comunità

Eddine Bader Essefi era arrivato in Italia cinque anni fa dalla Tunisia come migrante minorenne non accompagnato. Aveva trovato una nuova vita a Bologna, dove lavorava come cuoco in un locale di via Saragozza, che ha chiuso in segno di lutto dopo la tragedia.

La sua fidanzata lo ha descritto come «un ragazzo dolce, un pezzo di pane», amato da tutti. «Non aveva problemi con nessuno. Devo essere forte per lui e vivere per lui», ha aggiunto la giovane.

Nel luogo della tragedia, cittadini e amici hanno portato fiori e messaggi di affetto. Sull’asfalto, in via Colombi, campeggia la scritta: «Bader vive», testimonianza del segno profondo che ha lasciato nella comunità.

La città si stringe nel cordoglio

In occasione della festa "Il treno di primavera", alla Barca, è stato organizzato un momento di raccoglimento in sua memoria.
Presenti il sindaco di Bologna Matteo Lepore, la presidente di quartiere Elena Gaggioli e rappresentanti della comunità islamica, che si sono uniti nel cordoglio per la perdita di un ragazzo così giovane.

Un momento di tensione si è registrato quando uno degli indagati è stato avvistato durante l’evento: le forze dell’ordine sono intervenute a titolo preventivo, evitando ogni ulteriore degenerazione.

Il parroco di Sant’Andrea, don Andres Bergamini, ha espresso il dolore della parrocchia e riferito anche della vicinanza del cardinale Matteo Zuppi, che da Roma ha fatto sentire la sua partecipazione al lutto.

Bologna oggi piange Eddine Bader Essefi, e attende che giustizia venga fatta, perché nessuno dimentichi il suo sorriso e la sua voglia di vivere.

Volla, al via la campagna elettorale: ammesse tutte le liste, Fratelli d'Italia prima sorteggiata
Incidente sulla Treviso Mare, morto un motociclista di 32 anni