«Salvi grazie a una pizza. Il capriccio di mia moglie ci ha salvati». Strage Mestre, famiglia perde il bus per due minuti
MESTRE. In pochi secondi, una serie di decisioni ha fatto la differenza tra la vita e la morte per Ferhat, un trentenne tedesco, insieme a sua moglie Emine e alla loro figlia Zara di un anno. Avrebbero dovuto essere a bordo di un bus che ha tragicamente precipitato a Mestre, ma grazie a un ritardo di soli due minuti, hanno evitato il terribile destino che ha colpito gli altri passeggeri.
"Abbiamo sfiorato la morte", ha detto Ferhat, il cui destino è stato determinato da un "capriccio" di sua moglie. Invece di salire sul bus insieme a coloro che hanno perso la vita, la moglie desiderava gustare la vera pizza italiana. Nel frattempo, Ferhat aveva un appuntamento importante con la Champions League e voleva salire sul bus in tempo per non perdere la partita.
Alla fine, Ferhat ha acconsentito alla richiesta di sua moglie, e questa decisione ha fatto la differenza tra la vita e la morte. "Ho passato la notte senza dormire, e solo al mattino ho realizzato quanto sia stato vicino a perderci", ha dichiarato Ferhat al Corriere della Sera. Ha abbracciato sua figlia con forza e non ha potuto trattenere le lacrime.
Originario della Turchia e appassionato tifoso del Galatasaray, Ferhat doveva assistere alla partita della sua squadra contro il Manchester United quella sera. La moglie, invece, desiderava una pizza italiana autentica. Nel cercare il ristorante perfetto, hanno accumulato un ritardo fatale per il bus.
Mestre, salvi per un 'capriccio'
Ferhat ha condiviso la sua frustrazione: "Ero così arrabbiato con lei. Non appena ho realizzato che non avremmo mai raggiunto il Tronchetto in tempo e che stavo per perdere l'inizio della partita, mi sono agitato molto." Tuttavia, alla fine, hanno deciso di tornare al campeggio e ordinare una pizza lì, cercando di accontentare entrambi.
Per loro fortuna, non hanno mai preso quel bus. Ferhat riflette: "Ora non faccio che ringraziarla. Dopo un'ora, la successiva navetta ancora non era arrivata, e dopo un'ora e mezza, ci sarebbero dovute essere già passate 3 navette, ma non è successo. Nel frattempo, la fermata si era riempita di persone, alcuni avevano chiamato il campeggio, ed è stato così che abbiamo saputo della tragedia".