Chico Forti, il fratello di Dale Pike scrive una lettera alla mamma: «Suo figlio è innocente»
Bradley Pike sostiene a gran voce e per la seconda volta l'innocenza dell'ex produttore: la prima lettera nel 2020 al governatore della Florida dove richiedeva l'immediata scarcerazione
Nelle ultime settimane, la vicenda di Chico Forti, imprenditore trentino condannato all'ergastolo negli Stati Uniti per l'omicidio di Dale Pike, ha avuto un ennesimo nuovo risvolto.
Bradley Pike, fratello della vittima, ha espresso pubblicamente il suo sostegno per l'innocenza di Forti, già anni a dietro esattamente nel 2020.
In una lettera inviata al governatore della Florida, Bradley dichiarava:
Chico Forti è innocente. Chiedo l’immediato rilascio
All'epoca dei fatti, la suddetta lettera fu yes pubblica attraverso la trasmissione de Le Iene.
Ieri sera, invece, durante la trasmissione "Quarto Grado" in onda su Rete4, un nuovo risvolto, una nuova lettera di Bradley Pike, indirizzata direttamente alla madre di Chico Forti, che ha commosso molti e sollevato nuove speranze per la liberazione dell'ex produttore.
Un Ritorno a Casa Dopo 24 Anni
Dopo aver scontato 24 anni di carcere negli Stati Uniti, Forti è tornato in Italia grazie all'intervento del Governo italiano. Il suo arrivo, avvenuto a bordo di un Falcon dell'Aeronautica Militare, è stato un momento di grande emozione, accolto con gioia e commozione da familiari e amici.
Forti è stato trasferito nel carcere di Montorio a Verona, ma ha ottenuto un permesso speciale per poter incontrare la madre Maria Loner, 96enne, dopo 16 anni di separazione.
L'Incontro con la Madre
Il 22 maggio a Trento, Chico Forti ha incontrato la madre Maria Loner in un incontro durato quattro ore, carico di emozione e significato.
Il racconto di Gianni Forti, lo zio di Chico Forti, zio d'Italia
La mamma era bella pimpante per la gioia di rivedere suo figlio. Abbiamo tanto pianto e tanto sofferto e ora è giusto gioire un po', che è infatti proprio nello spirito di Chico, sempre ironico. Chi resiste per 24 anni in un carcere? Un eroe, lo dico io che sarei morto dopo una settimana, ha ribadito lo zio. La prigione - ha proseguito - gli ha fatto un grande applauso, qualcuno gli ha dato qualcosa da indossare. Lui è arrivato qui con la maglietta e la giacchetta da detenuto perché uscito dalla Corte è salito su un aereo, in rientro dal Canada. Gli hanno anche rinfacciato questo, 160 mila euro, che un comune trentino li spende per una sagra. Siamo arrivati a limiti veramente bassi e vergognosi che non riesco a capacitarmi.
E ancora aggiunge:
La prima cosa che ha detto alla mamma è 'Mamma ti voglio bene. Sono qua per te'. continua lo zio - Lei era emozionatissima. Tra baci e abbracci, voleva fargli subito i canederli, ma lui le ha detto che non aveva fame, che aveva già provveduto» racconta.
La madre, che non vedeva il figlio dal 2008, era visibilmente commossa.
"Mamma, ti voglio bene, sono qua per te," sono state le prime parole di Forti, secondo quanto riferito dallo zio Gianni.
Questo momento di riunione è stato accolto con gioia e sollievo dalla famiglia, che ha sofferto immensamente durante tutti questi anni di separazione.
La Lettera di Bradley Pike
Bradley Pike, in una lettera carica di umanità e comprensione, ha espresso il suo rammarico per le sofferenze vissute da entrambe le famiglie.
Ha scritto alla madre di Forti:
Sono davvero molto felice che sia finalmente riuscita a rivedere suo figlio dopo tutti questi anni e dopo le tragedie e il lutto con cui entrambe le nostre famiglie hanno dovuto fare i conti negli ultimi ventisei anni.
Pike ha sottolineato l'importanza della vicinanza familiare e ha auspicato che un giorno possano tutti trovare pace e giustizia.
Reazioni e Critiche
Il ritorno di Forti in Italia ha suscitato reazioni contrastanti. Mentre molti hanno accolto con favore il suo rientro, il sindacato della Polizia Penitenziaria ha espresso critiche riguardo al permesso speciale concesso a Forti. Aldo Di Giacomo, segretario del sindacato, ha manifestato sentimenti di amarezza e smarrimento per quella che ha definito un’applicazione di "due pesi e due misure" nel sistema giudiziario.
La Solidarietà della Comunità
L'arrivo di Chico Forti è stato un evento di grande rilevanza per la comunità di Trento. Circa cento persone, tra parenti e amici, si sono radunate in piazza General Cantore per accoglierlo.
Lo zio Gianni, presente all'incontro, ha espresso il proprio entusiasmo e gratitudine per il momento di gioia condivisa.
Ha descritto Forti come un eroe per la sua capacità di resistere in carcere per 24 anni, un periodo che avrebbe spezzato molte altre persone.
La lettera di Bradley Pike rappresenta un segnale importante nella lotta per la giustizia di Chico Forti.
La famiglia di Forti e molti suoi sostenitori sperano che queste parole possano contribuire a riaprire il caso e a dimostrare finalmente l'innocenza di Forti.
Intanto, la comunità di Trento continua a sostenerlo, con l'auspicio che possa vivere il resto della sua vita libero e vicino ai suoi cari.