“L’inverno sta arrivando”
Se dunque accarezzavate già l’idea di un picnic al parco o una passeggiata sulla spiaggia, meglio aspettare. Il meteo ballerino di inizio febbraio si appresta a fare una drastica piroetta termica. Dalle temperature primaverili di inizio settimana, con picchi addirittura sopra i 25°, si passerà rapidamente a quelle più propriamente invernali. Il rapido cambio di stagione sarà generalizzato sul Bel Paese, sebbene sulle isole l’andamento dovrebbe essere più graduale e contenuto.
Nel giro di 24 ore, a partire dalla serata di oggi 4 febbraio, assisteremo ad un brusco calo termico, con anche 15 gradi di differenza da un giorno all’altro. Ad accompagnare il freddo ci saranno anche venti che sfioreranno i 100 chilometri orari, temporali sparsi e, dulcis in fundo, neve e grandine.
La causa scatenante sarà un’ondata di venti artici in arrivo dal Grande Nord, che colpirà la Penisola italiana a partire dal versante Adriatico. I forti venti di Tramontana spireranno dall’Emilia Romagna alla Puglia, mentre il Maestrale si farà sentire con forti raffiche sulla Sardegna. È poi attesa la neve a bassa quota soprattutto in Abruzzo, Molise e Basilicata.
Contemporaneamente, le correnti atlantiche colpiranno dal fronte opposto, chiudendo l’Italia in una gelida morsa. Ma niente paura: a cominciare da questo fine settimana, le temperature torneranno a salire, assestandosi sui livelli tipici di febbraio. Dopo due mesi troppo miti a causa dell’alta pressione di origine africana, sembra che un inverno più tradizionale sia definitivamente alle porte.
Antonio Sanò, fondatore e Direttore de ilMeteo.it, dobbiamo preoccuparci per questo sbalzo repentino di temperature?
«No, rientra nella norma. Son stati più anomali dicembre e gennaio che non questo inizio febbraio. Diciamo che abbiamo visto di peggio».
Il fenomeno ha a che fare con i cambiamenti climatici?
«È un caso troppo specifico e circoscritto per essere ricondotto al climate change globale. Sull’inverno troppo mite il discorso cambia: basti guardare la tendenza degli ultimi decenni».
Quindi l’emergenza climatica è un problema reale?
«Certo, è un’emergenza continua, che già colpisce milioni di persone: ben più grave di un certo virus...»