Raid israeliano sul centro di Gaza: 16 morti di cui 10 bambini
Colpito la locale moschea di Fatima, che ospita anche una scuola coranica. Le vittime sarebbero sfollati che avevano trovato rifugio nella struttura
Un tragico raid aereo israeliano ha colpito il centro di Gaza, causando la morte di 16 persone, tra cui 10 bambini. Secondo l'emittente araba Al Jazeera, l'attacco ha devastato la moschea di Fatima, che ospitava anche una scuola coranica.
Le vittime erano sfollati che avevano cercato rifugio nella struttura, gravemente danneggiata durante il bombardamento notturno.
Vittime Civili e Danni Inestimabili
La città di Gaza continua a subire gravi perdite civili. L'attacco che ha colpito la moschea di Fatima ha causato la morte di 16 persone, tra cui 10 bambini, e numerosi feriti. La moschea, oltre a essere un luogo di culto, fungeva da rifugio per molti sfollati. L'edificio è stato pesantemente danneggiato, aumentando ulteriormente la crisi umanitaria nella regione.
Riconoscimento della Palestina: Reazioni Internazionali
Spagna, Norvegia e Irlanda hanno annunciato che riconosceranno ufficialmente lo Stato palestinese a partire dal 28 maggio. Questa decisione ha suscitato forti reazioni a livello internazionale. Hamas ha accolto con entusiasmo la notizia, mentre Israele ha deciso di richiamare i propri ambasciatori da questi paesi in segno di protesta.
Reazioni Diplomatiche e Conseguenze Politiche
Il riconoscimento della Palestina da parte di Spagna, Norvegia e Irlanda rappresenta un significativo passo avanti per la causa palestinese. Tuttavia, ha innescato una serie di reazioni diplomatiche. Israele ha richiamato i propri ambasciatori, mostrando la propria disapprovazione. Gli Stati Uniti, nel frattempo, hanno avvertito Israele di non bloccare i fondi destinati ai palestinesi come forma di ritorsione, sottolineando l'importanza di non penalizzare i civili innocenti.
Il Video choc del Rapimento delle Soldatesse Israeliane
Le famiglie degli ostaggi hanno diffuso un video scioccante del rapimento di cinque soldatesse israeliane avvenuto il 7 ottobre. Hamas, in una dichiarazione rilanciata da Al Jazeera, ha affermato che il video è stato manipolato e che le soldatesse sono state trattate secondo l'etica della resistenza palestinese, negando qualsiasi maltrattamento.
Israele Convoca il Gabinetto di Guerra
In risposta alla diffusione del video, Israele ha convocato il gabinetto di guerra per discutere come riavviare i negoziati indiretti con Hamas. L'obiettivo principale è ottenere una tregua e il rilascio degli ostaggi ancora trattenuti a Gaza. Il capo del Mossad, David Barnea, e il maggiore generale Nitzan Alon, responsabile dell'intelligence sui rapiti, parteciperanno all'incontro per fornire idee strategiche.
Gestione del Valico di Rafah: Trattative USA-UE
L'amministrazione Biden è in trattative con l'Unione Europea per garantire l'apertura del valico di Rafah a Gaza. Questa iniziativa mira a superare l'impasse tra Israele ed Egitto, proponendo una terza parte neutrale, la missione di assistenza alle frontiere dell'UE, per gestire il confine.
Incidenti alla UCLA: Rimozione del Capo della Polizia
Il capo della polizia della UCLA, John Thomas, è stato rimosso dal suo incarico dopo le critiche sulla gestione delle proteste pro-Gaza nel campus. Le violenze durante le manifestazioni hanno sollevato polemiche per la mancanza di intervento della polizia, portando all'apertura di un'indagine e alla sua riassegnazione.
Proteste Studentesche a Palermo
A Palermo, una cinquantina di studenti ha occupato l'edificio 12 dell'Università, sede della facoltà di Lettere e Filosofia, per protestare contro il conflitto a Gaza. Gli studenti chiedono un immediato cessate il fuoco e manifestano solidarietà al popolo palestinese, sottolineando la necessità di un dibattito accademico sulla guerra tra Israele e Palestina.
Confini della Palestina: Posizione della Spagna
Il ministro degli Esteri spagnolo, José Manuel Albares, ha dichiarato che la definizione dei confini dello Stato palestinese sarà affrontata in una conferenza di pace, successivamente al riconoscimento ufficiale. Albares ha sottolineato che esiste un consenso nell'UE sui confini del 1967, ma che la questione verrà trattata in un contesto di pace.
Questi sviluppi mostrano quanto sia complessa e delicata la situazione in Medio Oriente, con ripercussioni che si estendono a livello globale.