Fedez, l'interrogatorio annullato: "Ulteriori esigenze investigative"
Il rapper coinvolto nell'inchiesta sugli ultras milanisti: si sospetta che alcuni membri della curva sud, vicini al cantante, siano stati coinvolti nell’aggressione a Cristiano Iovino
Fedez, il noto rapper italiano, è stato convocato per un interrogatorio nell’ambito dell’inchiesta "Doppia curva", che sta indagando sui legami tra i gruppi ultras di Milan e Inter.
Tuttavia, il 5 ottobre scorso, l’incontro è stato annullato senza una nuova data programmata. Questo sviluppo ha sollevato interrogativi sul coinvolgimento di Fedez e sulle indagini in corso.
La rissa al The Club: gli eventi che hanno portato all’inchiesta
Il rapper è stato chiamato in qualità di indagato per un episodio di violenza avvenuto lo scorso aprile al The Club di Milano, in cui Cristiano Iovino è stato aggredito. Si sospetta che alcuni membri della curva sud del Milan, vicini a Fedez, siano stati coinvolti nel pestaggio. L’episodio ha attirato l'attenzione non solo per la violenza, ma anche per le implicazioni legate al mondo ultras, spesso associato a dinamiche criminali e controllo del territorio.
Le indagini: una rete complessa di connessioni
L'inchiesta condotta dalla Procura di Milano ha aperto una finestra su un mondo oscuro e complesso, gettando luce sulle connessioni tra il mondo ultras e personaggi noti dello spettacolo. Gli investigatori stanno esplorando eventuali reti di protezione e favori reciproci tra i gruppi di tifosi e alcune figure pubbliche. La presenza di Fedez in questa indagine ha aggiunto un ulteriore strato di complessità, sollevando interrogativi su quale possa essere il suo reale ruolo.
Il rinvio dell’interrogatorio: ragioni e spiegazioni
Inizialmente, l'interrogatorio di Fedez era stato programmato per il 5 ottobre, ma è stato rinviato dopo una consultazione tra i magistrati e i legali del rapper. Secondo le informazioni fornite da Ansa, la Procura ha deciso di annullare l'incontro a causa di "ulteriori esigenze investigative", escludendo che Fedez avesse rifiutato di rispondere. I legali del rapper hanno smentito che ci sia stata una convocazione formale da parte della Procura, chiarendo che tutte le comunicazioni sono avvenute verbalmente.
L’assistenza legale e i legami con gli ultras
Fedez avrebbe dovuto essere ascoltato con l’assistenza di un avvocato, poiché indagato per la rissa e il successivo pestaggio. Tra gli altri, Christian Rosiello, bodyguard di Fedez e ultrà del Milan, e Luca Lucci, capo ultrà della Sud milanista, sono stati arrestati e intercettati in conversazioni con il rapper. La posizione di Fedez si complica ulteriormente, poiché la presenza di questi personaggi nel suo entourage solleva ulteriori interrogativi.
L'appello della difesa: no a notizie false
Gli avvocati di Fedez, Andrea Pietrolucci e Gabriele Minniti, hanno rilasciato una nota in cui invitano a non diffondere notizie false sul loro assistito. Sottolineano che non è mai giunta al rapper una convocazione formale da parte della Procura di Milano riguardo ai fatti legati all’indagine sulle curve di Milan e Inter. La difesa, quindi, si prepara a tutelare l’immagine di Fedez, chiarendo che tutte le informazioni in circolazione dovrebbero essere verificate prima di essere divulgate.
Cosa ci attende nel futuro dell’indagine
La decisione di rinviare l'interrogatorio di Fedez ha lasciato aperte molte domande. Resta da vedere se il rapper sarà nuovamente convocato e quale ruolo avrà in questa intricata vicenda che coinvolge la tifoseria milanese. La Procura continuerà le indagini per chiarire i legami tra i gruppi ultras e le figure pubbliche, mentre l'attenzione dei media e del pubblico rimarrà focalizzata su questo caso che mette in luce le relazioni tra sport, celebrità e criminalità. Con ulteriori sviluppi attesi, il futuro di Fedez in questo contesto rimane incerto, ma indubbiamente cruciale per comprendere le dinamiche del fenomeno ultras in Italia.