"Vogliamo la zona rossa”. Ancora morti in Campania e nello specifico. a Torre del Greco, dove la situazione sta precipitando non poco.
Zona rossa Torre del Greco - Una delle due vittime
E' il medico di famiglia Maria Teresa D’Istria di 66 anni la cui positività si è scoperta post mortem. E ora sono partiti una serie di controlli a tappeto su familiari e conoscenti.
Zona rossa - La seconda vittima
Invece, come riporta
Cronache della Campania, è una persona di 63 anni. “Esprimo massima vicinanza – le parole del sindaco, Giovanni Palomba – alle famiglie dei nostri concittadini scomparsi. Il mio sincero cordoglio, unito a quello dell’intera Amministrazione comunale, va ai parenti tutti”.
La situazione
Ma ieri a Torre del Greco si sono registrati 164 casi di positività al COVID-19, di cui 1 ripositivizzato, 2 in regime ospedaliero e i restanti in isolamento domiciliare.
Inoltre attestato il passaggio di 3 soggetti positivi dall’isolamento domiciliare al regime ospedaliero.
Sono infine sessantaquattro le nuove guarigioni che sono state registrate, sempre nella giornata di ieri. I dati che riguardano parlano di un totale ospedalizzati: 52;
Totale in isolamento domiciliare: 903; guariti dal covid 3512; Totale decessi: 109; Totale tamponi giornalieri: 384 i cui esiti saranno comunicati nei prossimi giorni.
Alla luce di questi numeri preoccupanti sono in tanti sui social a chiedere misure più drastiche al sindaco e all’amministrazione comunale.
Nel frattempo De Luca pensa di anticipare Draghi e di chiudere tutto anche in zona arancone
Vincenzo De Luca torna all'attacco. L’ordinanza con la quale il presidente della Regione Campania ha ordinato la chiusura delle scuole potrebbe essere stata una sorta di anticipazione. De Luca avrebbe solo anticipato le scelte del governo in relazione al prossimo Dpcm.
Come sappiamo la Campania è entrata da qualche giorno in zona arancione e, in conseguenza di ciò, De Luca ha optato per una sostanziale sospensione della didattica in presenza.
Di sicuro dal 6 marzo
tutte le scuole saranno chiuse in zona rossa. Lo ha annunciato il capo del Cts
Agostino Miozzo. Su questa impostazione, in attesa dell’uscita del
prossimo Dpcm – con limitazioni che avranno effetti fino a dopo Pasqua – c’è unanimità di giudizio.
La discussione sulle scuole si è accesa invece per ciò che concerne le fasce in
zona arancione e arancione rinforzato. Cosa fare in questo caso? E’ questo il nodo che
divide i ministri del Governo.
Di sicuro il vertice tenutosi nella giornata di ieri ha recepito le
indicazione del Cts sulla chiusura di tutti gli istituti in zona rossa. Inoltre sul criterio di ulteriore chiusura, a livello locale, se si raggiungono
250 casi ogni 100mila abitanti anche nelle regioni non rosse.
La divisione però è nata sull’idea di
mettere tutti in dad anche nelle fasce arancioni, per contrastare efficacemente il pericolo delle nuove varianti. Le dichiarazioni di Speranza che ha annunciato che avremo davanti “settimane molto difficili” e l’orientamento del Cts – che potremmo definire ‘molto preoccupato’ – lasciano ipotizzare che alla fine il Presidente del Consiglio opterà per una scelta in senso restrittivo.
In ogni caso la decisione dovrebbe arrivare entro la giornata di oggi, con Draghi che apporrà la firma al suo primo
Dpcm.
La cabina di regia si aggiorna a partire dalle 9.30 e ci sarà un nuovo passaggio con le Regioni prima della promulgazione definitiva. (
Anteprima24)
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