Bombe nella notte sulla Striscia. Israele ordine evacuazione da nord a sud di Gaza entro 24 ore
ISRAELE. L'esercito israeliano ha recentemente emesso un drastico ultimatum, richiedendo l'evacuazione di Gaza dal nord al sud entro 24 ore. Tuttavia, l'Onu ha fatto appello per la revoca di questo ultimatum, sottolineando l'urgenza delle ragioni umanitarie.
Nel frattempo, pesanti bombardamenti israeliani hanno scosso la Striscia di Gaza durante le ore notturne, colpendo particolarmente le zone vicine al confine. Secondo l'esercito di Israele, sono state salvate 250 persone considerate ostaggi, e sono state "neutralizzate" 60 persone ritenute terroriste.
I dati riguardanti le vittime nella Striscia di Gaza stanno aumentando costantemente a seguito delle operazioni israeliane scatenate dall'attacco di Hamas avvenuto sabato. Secondo il ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas, il bilancio attuale riporta 1.537 morti e 6.612 feriti.
Il mondo è ora in allerta
A causa della chiamata di Hamas a manifestazioni che potrebbero infiammare non solo il Medio Oriente ma anche altre regioni. La Francia ha vietato qualsiasi tipo di manifestazione pro Palestina, mentre in vari paesi europei, tra cui l'Italia, le forze di polizia e gli organi di intelligence sono in stato di massima allerta, così come negli Stati Uniti. Israele ha fatto un appello ai suoi sostenitori affinché evitino azioni che possano provocare tensioni e violenze.
Inoltre, importanti figure europee, tra cui Ursula von der Leyen, Roberta Metsola, il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, il capo del Pentagono Lloyd Austin e il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, sono attesi oggi in Israele.
Anche al confine tra Israele e Libano, la situazione è tesa ma stabile
La missione di peacekeeping dell'ONU, Unifil, sta impegnandosi attivamente in un dialogo con le parti coinvolte per prevenire un'escalation nella regione. Il portavoce di Unifil, Andrea Tenenti, ha dichiarato che il generale Aroldo Lazaro è in costante contatto con le forze armate di entrambi i paesi, israeliano e libanese, al fine di evitare una potenziale escalation. Al momento, il personale impiegato, tra cui circa un migliaio di peacekeeper italiani, è ritenuto adeguato alla situazione.
La priorità principale è mantenere il dialogo tra le parti coinvolte e prevenire situazioni di "miscalculation" che potrebbero innescare una pericolosa escalation.