Strage Altavilla Milicia: Giovanni Barreca, la moglie e il figlio più piccolo
Strage Altavilla Milicia: Giovanni Barreca, la moglie e il figlio più piccolo

Nel tranquillo scenario di Altavilla Milicia, un evento tragico ha scosso la comunità locale, portando con sé una serie di interrogativi e richieste di giustizia. 

Una tragedia, un dramma, un vero e proprio film horror che ha sconvolto l'opinione pubblica. Al caso infatti si è interessata anche la criminologa Roberta Bruzzone, portando in scena tutta la sua esperienza per cercare di aiutare gli inquirenti che stanno indagando interrottamente sulla vicenda.

L'orrore di Altavilla Milicia: l'inchiesta

Sabrina Fina, Massimo Carandente e Giovanni Barreca sono al centro di un'inchiesta che ha messo in luce una vicenda drammatica: un esorcismo finito in tragedia, con la morte di Antonella Salamone, 40 anni, e dei suoi due figli, Kevin, 16 anni, ed Emanuel, 5 anni.

Strage Altavilla, le nuove indagini degli inquirenti nella casa degli orrori
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La indagini: i nuovi documenti acquisiti

Mentre le indagini proseguono, con il legale di Barreca che ha optato per la linea dell'infermità mentale, e l'avvocato di Fina e Carandente che sta preparando la richiesta di interrogatorio dei suoi assistiti, emerge un elemento cruciale che potrebbe portare alla luce la verità nascosta dietro a questo orrore: i tabulati telefonici.

Questi documenti, spesso trascurati ma potenzialmente ricchi di informazioni, potrebbero essere fondamentali per confermare o confutare la versione della coppia. Tracciando i movimenti dei telefoni cellulari in base alle celle agganciate, essi potrebbero rivelare dettagli cruciali sui loro spostamenti durante il periodo critico.

Strage Altavilla Milicia: Massimo Carandente e Sabrina Fina (Foto Facebook)
Strage Altavilla Milicia: Massimo Carandente e Sabrina Fina (Foto Facebook)

La visita di Roberta Bruzzone in carcere a Giovanni Barreca

Nel frattempo, il muratore Barreca ha ricevuto la visita in carcere della criminologa Roberta Bruzzone. Durante l'incontro, sono stati esaminati gli eventi e le dinamiche della vicenda, con particolare attenzione agli aspetti psichiatrici. 

Bruzzone ha notato una coerenza nel racconto di Barreca e ha evidenziato gravi problemi psichiatrici che avrebbero contribuito agli eventi tragici, con Fina e Carandente che avrebbero agito come "detonatori" in questa situazione complessa.

In un momento in cui la comunità cerca risposte e giustizia per le vittime di questa tragedia, ogni elemento, anche il più apparentemente insignificante, potrebbe rivelarsi cruciale per far emergere la verità. 

La speranza è che attraverso un'analisi approfondita e obiettiva, si possa giungere alla verità e fare luce su questa terribile vicenda.

Trovate tazzine accanto ai resti di Antonella. La figlia aveva detto: “Sono maledette”

I Carabinieri del Ris hanno condotto un'ulteriore ispezione nella villa di Altavilla Milicia, scrutando attentamente ogni angolo alla ricerca di indizi utili per risolvere il mistero del triplice omicidio. 

Durante la trasmissione televisiva "Ore 14", l'avvocato Giancarlo Barracato, difensore di Giovanni Barreca, ha fatto importanti dichiarazioni riguardo al luogo del delitto

Secondo l'avvocato, durante la perlustrazione sono emerse tracce significative vicino alla fossa dove era stato sepolto il corpo della signora Salamone

Queste tracce includono frammenti di ceramica e oggetti da collezione che, a suo dire, dimostrano l'impossibilità che il suo assistito agisse da solo. Barracato è convinto che Barreca non avrebbe avuto la capacità di portare a termine un progetto così complesso in solitudine.

Successivamente alla strage, il procuratore della Repubblica di Termini Imerese, Ambrogio Cartosio, ha descritto l'evento come il risultato del comportamento distorto dei tre soggetti coinvolti, identificati come Giovanni Barreca e i suoi complici. Cartosio ha sottolineato una dimensione religiosa estrema, definita "accesamente anti-satanista", che avrebbe influenzato le azioni dei coniugi arrestati.

Durante le indagini, i Carabinieri hanno rinvenuto oggetti sepolti insieme ai resti della moglie di Barreca, tra cui tazzine di ceramica e utensili da cucina. 

Le dichiarazioni della figlia di Barreca

Questi oggetti, secondo le dichiarazioni della figlia minorenne delle vittime, erano considerati "maledetti" dalla coppia Carandente-Fina, complici dell'omicidio. La giovane ha raccontato di come il padre e il fratello abbiano scavato una fossa e vi abbiano deposto gli oggetti, poi coperti e incendiati insieme al corpo della madre

La buca l’hanno scavata mio padre e Kevin, e sempre loro l’hanno messa nella buca. Sabrina e Massimo guardavano e dicevano di portare lì tutte le cose di mia madre e metterle nel pozzo. Erano ad esempio tazze da collezione, attrezzi da cucina che dicevano fossero maledetti, alcune bomboniere. Poi hanno coperto e dato fuoco a tutto, compresa mia madre

 

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