Kata, gli ultimi istanti prima di scomparire: sale le scale, poi si ferma e torna indietro. Le nuove immagine inedite
KATA. Il caso della sparizione della bimba di 5 anni a Firenze il 10 giugno scorso continua a essere avvolto da mistero, ma le indagini dei carabinieri stanno progredendo. Recentemente, è stato diffuso un secondo video, diverso da quello iniziale, che mostra la piccola da un'altra angolazione.
Nel filmato, si vede la bimba salire le scale esterne dell'ex hotel Astor di Firenze, fermarsi a metà dei gradini e poi riscendere scomparendo. Non sono presenti altre persone o ombre nell'inquadratura, ma gli investigatori si chiedono se qualcuno fosse presente sulla sommità delle scale o se la bimba stesse parlando con qualcuno.
La vicenda rimane irrisolta
Sembra sempre più probabile che si tratti di un rapimento. I genitori della bambina hanno richiesto l'intervento della premier Meloni e del sindaco Nardella, chiedendo loro di prendere a cuore il caso. Il padre, convinto sin dall'inizio che si sia trattato di un rapimento premeditato, ha espresso più volte pubblicamente questa convinzione.
Kata, una pedina
Si ipotizza che Kata potrebbe essere stata presa come pedina in un piano di vendetta o estorsione, forse legato al racket degli alloggi o a regolamenti interni tra gli occupanti dell'ex hotel. L'ultima traccia della bambina è stata il suo rientro alle 15:01 nel complesso dell'Astor, dove la famiglia risiedeva.
Oltre al video, gli inquirenti hanno anche a disposizione una traccia audio registrata dalla telecamera di sicurezza di una pizzeria situata a circa 250 metri dall'ex hotel Astor, alle 17:20 del pomeriggio.
Durante quei minuti frenetici, la madre di Kata stava già cercando disperatamente sua figlia. Nel filmato si sente un urlo che sembra quello di una bambina, seguito dal rumore della chiusura di una portiera di un'auto. Tuttavia, le immagini non forniscono ulteriori dettagli sulle circostanze dell'accaduto, mostrando solo la tenda da sole del locale, due passanti e un'auto bianca che si allontana.
L'audio, tuttavia, rafforza l'ipotesi di un rapimento a scopo estorsivo o vendicativo, che continua ad essere oggetto delle indagini condotte dalla procura e dai carabinieri.