Il reddito alimentare può essere utilizzato come strumento in grado di sostituire il reddito di cittadinanza? Ecco cosa sta succedendo. Il reddito di cittadinanza continua ancora a far parlare di sé e a destare un bel po’ di polemiche. Proprio in tale contesto, quindi, non stupisce che siano in molti alla ricerca di un’alternativa, come ad esempio il reddito alimentare. Ma in cosa consiste? Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito. Un momento storico particolarmente complicato, quello in cui ci ritroviamo a vivere, segnato da tutta una serie di eventi che hanno un peso non indifferente sulle nostre vite in generale e sul nostro bilancio in particolare. Sempre più famiglie, purtroppo, riscontrano delle grosse difficoltà nel riuscire ad arrivare alla fine del mese, tanto da volgere un occhio di riguardo ai vari aiuti economici messi in campo dal governo, come ad esempio il reddito di cittadinanza. Proprio quest’ultimo, a sua volta, fin dalla sua introduzione ha portato con sé un bel po’ di dubbi e polemiche. In particolare, soffermandosi su tale sussidio abbiamo già avuto modo di vedere assieme come in determinati casi sia possibile superare il limite di prelievo mensile pari a 100 euro. Oggi, invece, cercheremo di fornire una risposta ad un altro quesito, ovvero: il reddito alimentare può essere utilizzato come strumento in grado di sostituire il reddito di cittadinanza? Ecco tutto quello che c’è da sapere in merito.

Reddito di cittadinanza addio, arriva il reddito alimentare: tutto quello che c’è da sapere

Come noto il reddito di cittadinanza è finito spesso, fin dalla sua introduzione, al centro delle polemiche. Proprio in tale ambito, pertanto, non stupisce che siano in molti alla ricerca di un valido sostituto, come ad esempio il reddito alimentare. Ma di cosa si tratta e come funziona? Ebbene, al momento, è bene sapere, si tratta solo di una proposta. Per la precisione di una petizione dal titolo: “Reddito alimentare: perché non morire di fame è un diritto“, lanciata da Leonardo Cecchi e diretta al Parlamento italiano. Una petizione che ha superato quota 69 mila firme e attraverso cui in molti intendono sostenere tale proposta. Ma in cosa consisterebbe il reddito alimentare? Ebbene, come si evince dal testo della petizione: “Similmente al Reddito di cittadinanza o ad altri strumenti di sussidio, il Reddito alimentare viene garantito a tutte quelle persone in possesso dei requisiti necessari per ottenerlo, da individuarsi tramite l’INPS“. A differenza degli altri sussidi al momento disponibili, però: “Il Reddito alimentare non prevede però l’erogazione mensile di denaro sul conto o sulla carta del beneficiario, bensì un diritto ad ottenere generi alimentari sotto forma di pacchi completi di tutti quei beni che la distribuzione, ad oggi, getta via, in numero variabile a seconda delle condizioni stesse del beneficiario“.

Reddito alimentare: come funziona e come farne richiesta

A sua volta il soggetto interessato o avente diritto potrà prenotare i pacchi di genere alimentari comodamente tramite un’apposita applicazione, per poi ritirarlo presso un centro di  distribuzione messo a disposizione dai Comune oppure richiedere, ove necessario, la consegna a domicilio. Un vero e proprio sussidio alimentare, quindi, che intende mettere in campo una collaborazione tra la filiera, il terzo settore e i cittadini per evitare gli sprechi e contrastare la povertà alimentare. Al momento comunque, è bene sottolineare, si tratta solo di una proposta. Non vi sono, infatti, conferme in tal senso. Non resta pertanto che attendere e vedere se in futuro il reddito alimentare diventerà una concreta realtà, oppure se rimarrà una semplice proposta. Seguici sul nostro canale Youtube 41esimoparallelo Segui il nostro canale Google News 41esimoparallelo Attiva le notifiche su 41esimoparallelo.it
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