Veronica Sposito
Veronica Sposito

Quattro studenti sono stati ascoltati oggi dagli inquirenti nell’ambito dell’incidente probatorio sulle presunte violenze sessuali che vedono coinvolta l’insegnante Veronica Sposito. La docente, che ricopriva il ruolo di insegnante di sostegno in una scuola media del rione Scanzano di Castellammare di Stabia, è accusata di aver compiuto atti inappropriati nei confronti di alcuni alunni.

Le testimonianze degli studenti sulla “saletta”

Le indagini, coordinate dalla Procura di Torre Annunziata, puntano a raccogliere e cristallizzare le versioni dei fatti fornite dai ragazzi coinvolti. Tra le testimonianze acquisite, particolare attenzione è stata rivolta a quella di uno studente che, secondo quanto riferito, sarebbe stato costretto a subire un vero e proprio atto sessuale.

Il luogo in cui sarebbero avvenuti gli episodi incriminati è la cosiddetta “saletta”, un’aula in cui la docente si intratteneva con gli alunni. Secondo le dichiarazioni raccolte, in quella stanza sarebbero stati proiettati anche video a contenuto esplicito alla presenza della Sposito e degli studenti.

Gli accertamenti condotti dai carabinieri hanno confermato che, nel periodo in questione, su uno dei computer della scuola risultano effettivamente tracce della visione di contenuti pornografici. Tuttavia, secondo le testimonianze fornite dagli studenti, tali immagini non sarebbero state visionate direttamente dal computer, ma proiettate su una lavagna elettronica.

L’ipotesi di una vendetta contro l’insegnante

Nel corso delle indagini sono stati ascoltati anche alcuni colleghi della docente indagata, tra cui la vice preside della scuola. Quest’ultima ha riferito un dettaglio che potrebbe aggiungere un ulteriore elemento di valutazione all’inchiesta: dopo la sospensione di due studenti sorpresi a fumare una sigaretta elettronica nei bagni dell’istituto, un altro docente avrebbe riferito di aver sentito alcuni ragazzi parlare di un possibile piano di vendetta contro la professoressa Sposito, ritenendola responsabile del provvedimento disciplinare nei loro confronti.

Le testimonianze degli studenti sulla “saletta” 

Le indagini, coordinate dalla Procura di Torre Annunziata, puntano a raccogliere e cristallizzare le versioni dei fatti fornite dai ragazzi coinvolti. Tra le testimonianze acquisite, particolare attenzione è stata rivolta a quella di uno studente che, secondo quanto riferito, sarebbe stato costretto a subire un vero e proprio atto sessuale. Il luogo in cui sarebbero avvenuti gli episodi incriminati è la cosiddetta “saletta”, un’aula in cui la docente si intratteneva con gli alunni. Secondo le dichiarazioni raccolte, in quella stanza sarebbero stati proiettati anche video a contenuto esplicito alla presenza della Sposito e degli studenti. Gli accertamenti condotti dai carabinieri hanno confermato che, nel periodo in questione, su uno dei computer della scuola risultano effettivamente tracce della visione di contenuti pornografici. Tuttavia, secondo le testimonianze fornite dagli studenti, tali immagini non sarebbero state visionate direttamente dal computer, ma proiettate su una lavagna elettronica.

 

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