Arezzo, medico condannato: ha prescritto un farmaco potente senza controlli, il paziente è morto
Risarcimento di 100 mila euro alla sorella della vittima: errore nella posologia e mancanza di supervisione dietro il tragico decesso.
Un medico di base di Arezzo è stato condannato a risarcire 100 mila euro alla sorella di un paziente deceduto in ospedale a causa di una prescrizione impropria di un farmaco chemioterapico. La vicenda, risalente al 2018, solleva importanti interrogativi sulla responsabilità medica e sul rispetto dei protocolli.
Una dermatite e una terapia complessa
Il paziente, celibe e senza figli, era in cura dal 2014 per una dermatite severa presso un dermatologo, che gli aveva prescritto il metotrexate. Questo farmaco, pur essendo utilizzato anche in dermatologia, è un potente chemioterapico che richiede un rigoroso monitoraggio.
Nel 2017, al termine del trattamento, il dermatologo sospende la cura. Tuttavia, a seguito di una ricaduta, il paziente si rivolge al proprio medico di base, chiedendo nuovamente il farmaco.
L'errore del medico curante
Il medico di base, senza consultare lo specialista, prescrive un dosaggio elevato del metotrexate, cedendo alla richiesta del paziente. Come riportato nella sentenza, il professionista non effettua alcun controllo successivo né si coordina con il dermatologo, ignorando i protocolli necessari per l’utilizzo del farmaco.
Secondo i magistrati, il problema non risiede tanto nella scelta del farmaco – già utilizzato dal paziente in precedenza – quanto nella posologia errata e nella mancanza di supervisione.
Il drammatico epilogo
Nel 2018, il paziente viene ricoverato in ospedale in condizioni critiche, presentando sintomi di grave astenia, iporeflessia e sanguinamenti dal cavo orale e rettale. Nonostante i tentativi di cura, le sue condizioni peggiorano rapidamente e l’uomo muore pochi giorni dopo.
La pericolosità del metotrexate, se non utilizzato correttamente, è al centro della ricostruzione giudiziaria, che punta il dito contro l’assenza di controlli e il mancato dialogo tra i medici coinvolti.
La sentenza e il risarcimento
Il tribunale di Arezzo ha riconosciuto il medico di base responsabile del decesso. La decisione si basa sull’errore nella posologia e sull’assenza di monitoraggio durante la terapia. Il risarcimento di 100 mila euro è stato destinato alla sorella del paziente, unico parente stretto.
Implicazioni per la professione medica
Questo caso mette in evidenza la necessità di seguire rigorosamente i protocolli medici, soprattutto quando si trattano farmaci complessi come il metotrexate. La mancanza di collaborazione tra specialisti e medici di base può avere conseguenze tragiche, come dimostrato da questa vicenda.
La vicenda di Arezzo sottolinea l’importanza della supervisione medica e della comunicazione tra professionisti. Gli errori nella prescrizione e la mancanza di monitoraggio hanno avuto un costo umano drammatico, evidenziando la responsabilità che ogni medico ha nei confronti dei propri pazienti.