Aurora morta a 13 anni, la sorella vittima degli hater dopo l'accusa al fidanzato
La frase che ha scatenato gli hater: «Buttatelo in un buco»
La drammatica vicenda di Aurora, la ragazza di 13 anni morta dopo essere precipitata dal settimo piano del palazzo in cui viveva a Piacenza, ha sconvolto l’intera comunità. Da subito, la sorella di Aurora ha escluso l’ipotesi di un suicidio o di una caduta accidentale, focalizzando i sospetti sul fidanzato della giovane, identificato con le iniziali M.S., attualmente in stato di fermo con l’accusa di omicidio.
La sorella ha deciso di utilizzare i social per dare voce a ciò che Aurora le aveva confidato nei mesi precedenti: episodi di paura e comportamenti violenti che avevano lasciato segni profondi nella giovane vittima. Attraverso post e storie su Instagram, ha condiviso messaggi e conversazioni in cui la sorella le raccontava delle sue paure e delle aggressioni subite. Questo impegno costante nel raccontare la verità, tuttavia, ha attirato l’attenzione degli hater, che non hanno esitato a criticarla aspramente.
Le accuse e le critiche: la frase che scatena gli hater
In modo simile a quanto accaduto ad altre donne impegnate nella denuncia di violenze, come Elena Cecchettin dopo la tragica morte della sorella Giulia, anche la sorella di Aurora ha usato il suo profilo social per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla realtà dei femminicidi. Tuttavia, una delle sue storie recenti ha sollevato un’ondata di critiche. In un momento di rabbia e dolore, la giovane ha scritto sui social: «Buttatelo nell'ultimo buco e gettate la chiave», riferendosi a M.S.
Questa frase, scritta di getto e carica di dolore, ha scatenato l’ira degli hater, che l’hanno attaccata duramente, accusandola di usare la vicenda per ottenere visibilità. Nonostante ciò, la sorella di Aurora continua a condividere informazioni cruciali che potrebbero rivelarsi determinanti per le indagini.
Messaggi inquietanti e prove video: il passato difficile di Aurora
Dai messaggi pubblicati sui social dalla sorella emergono dettagli inquietanti sulla relazione tra Aurora e M.S. La ragazza, definita “pazza” da lui, aveva manifestato alla sorella il timore che provava nei confronti del fidanzato. I social media hanno anche permesso alla sorella di raccogliere testimonianze di terzi che potrebbero avere un ruolo chiave nel caso.
Uno dei momenti più importanti è il video girato da tre ragazze alla stazione degli autobus di Piacenza, che mostra un’aggressione di M.S. contro Aurora. Le tre, che non conoscevano la vittima, hanno deciso di intervenire fingendosi amiche di Aurora per proteggerla. Dopo aver saputo della tragica fine della giovane, sono riuscite a mettersi in contatto con la sorella e hanno consegnato il video alle autorità. Questo materiale potrebbe rivelarsi essenziale per l'accusa.
L’autopsia e le indagini forensi: i primi risultati
Le indagini sulla morte di Aurora proseguono senza sosta. L’autopsia, svolta presso l’istituto di medicina legale di Pavia, ha già rivelato la presenza di un grave trauma cranico, un dettaglio che solleva dubbi sulla possibilità di una caduta accidentale. Gli esami hanno riscontrato ecchimosi alla testa che potrebbero suggerire un’aggressione, e gli inquirenti stanno ora analizzando abiti e campioni biologici per cercare tracce organiche che possano chiarire gli ultimi istanti della sua vita.
Nei prossimi giorni verranno eseguiti ulteriori accertamenti, come una TAC e una necroscopia, con l’obiettivo di chiarire le esatte circostanze della morte di Aurora. Le indagini mirano a rispondere ai tanti interrogativi sollevati e a portare giustizia per la giovane vittima e per la sua famiglia.
Un appello alla sensibilizzazione contro la violenza
Nonostante gli attacchi subiti, la sorella di Aurora continua a denunciare il problema dei femminicidi e delle violenze di genere, sperando che la storia di sua sorella diventi un monito per prevenire altre tragedie simili. Questa tragedia ha messo in luce, ancora una volta, l’urgenza di intervenire tempestivamente in situazioni di violenza e di sensibilizzare la società su questo grave problema.
Mentre si attende che la giustizia faccia il suo corso, il dolore e il coraggio della sorella di Aurora rappresentano un importante grido di aiuto, affinché tragedie come questa non si ripetano più.