cecilia sala

Il caso della giornalista italiana Cecilia Sala, arrestata a Teheran il 19 dicembre, e quello dell'ingegnere iraniano Mohammad Abedini Najafabadi, fermato all'aeroporto di Malpensa il 16 dicembre, sembrano intrecciarsi in un delicato gioco diplomatico internazionale. Gli Stati Uniti hanno richiesto l'estradizione di Abedini, accusato di associazione per delinquere, violazione delle leggi sull'esportazione e sostegno a un'organizzazione terroristica.

Le tempistiche dell'estradizione

Secondo quanto riportato, potrebbero essere necessari almeno due mesi perché la Corte d'Appello di Milano si pronunci sulla richiesta di estradizione avanzata dagli Stati Uniti. Tuttavia, l'Iran attende segnali immediati dall'Italia e ha già manifestato all'ambasciatrice Paola Amadei che un gesto distensivo, come la concessione degli arresti domiciliari ad Abedini, sarebbe interpretato positivamente.

La possibile via politica: l'intervento di Nordio

Esiste una strada politica per accelerare il rilascio di Abedini. L'articolo 718 del Codice di procedura penale prevede che il Ministro della Giustizia possa revocare la misura cautelare nei confronti di un detenuto in attesa di estradizione. Tuttavia, il Ministro Carlo Nordio dovrebbe fare una scelta forte, smentendo la precedente richiesta del suo stesso ministero di mantenere la custodia cautelare.

Il precedente del regista ucraino Lavrenchuk

Un caso analogo si è verificato nel 2022 con il regista ucraino Yeven Eugene Lavrenchuk, arrestato a Napoli su richiesta della Russia e rilasciato grazie all'intervento dell'allora Ministra Marta Cartabia. Tuttavia, la situazione attuale è più complessa, considerando l'importanza dei rapporti tra Italia e Stati Uniti.

Le accuse contro Mohammad Abedini

Abedini è accusato di aver creato una società di copertura, la Illumove Sa, utilizzata per aggirare gli embarghi internazionali e fornire componenti per droni ai pasdaran iraniani. La società, con sede in Svizzera, sembra essere solo una facciata senza attività reale.

La difesa di Abedini

L'avvocato Alfredo De Francesco sostiene che l'estradizione negli USA non sia fattibile, poiché due dei reati contestati sono punibili con l'ergastolo senza benefici. Secondo la giurisprudenza italiana ed europea, l'estradizione non è possibile verso paesi che prevedono condizioni carcerarie considerate inumane o degradanti.

Il rischio di fuga e la posizione italiana

Il Ministero della Giustizia italiano ha giustificato la misura cautelare con il rischio concreto di fuga di Abedini. Gli Stati Uniti stanno preparando la documentazione necessaria per l'estradizione, che deve essere tradotta e certificata prima di essere inviata alla Corte d'Appello di Milano.

Un delicato equilibrio diplomatico

La situazione resta tesa e intricata, con Cecilia Sala ancora detenuta a Teheran e Abedini in carcere a Opera. Ogni decisione presa dalle autorità italiane potrebbe avere ripercussioni sul delicato equilibrio diplomatico tra Italia, Iran e Stati Uniti. Le prossime settimane saranno cruciali per comprendere l'evoluzione di entrambi i casi.

 

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