PALERMO. Quando padre Pino Vitrano, dopo aver ripercorso la vita del missionario laico Biagio Conte, morto a 59 anni, al culmine della commozione, ha esclamato "Grazie fratellino mio" la tensione si scioglie in un lungo applauso dentro e fuori la cattedrale di Palermo.

La salma, in una bara di legno povero di colore chiaro, è stata deposta davanti all'altare circondata da volontari e ospiti della Comunità fondata da Fratel Biagio.

Padre Vitrano gli è stato a fianco, per 31 anni, fin dall'inizio della sua missione sotto i portici della Stazione centrale con l'obiettivo di accogliere quelli che erano definiti "gli scarti umani della società". Primi passi di quello che sarebbe diventata la "Missione della speranza e della carità". I palermitani non l'hanno dimenticato. E oggi hanno affollato la cerimonia funebre officiata dall'arcivescovo Corrado Lorefice.

Duemila persone dentro la Cattedrale, tra cui il sindaco di Palermo Roberto Lagalla, il presidente della Regione Renato Schifani, il prefetto Maria Teresa Cucinotta, altre ottomila fuori. Una forte espressione di riconoscenza per chi ha incarnato l'ideale di San Francesco. Lo ha sottolineato anche l'arcivescovo che, nell'omelia, ha riconosciuto in Fratel Biagio un dono per la città di Palermo, la chiesa e il mondo.

"Il dono di un cristiano, un fratello che ha creduto alla Parola di Dio fino alla fine e fino in fondo" ha detto ricordando la sua scelta di vivere da povero, con i poveri e per i poveri. "Fratel Biagio era laico cristiano, un mite potente lottatore" ha detto. Nell'omelia Lorefice ha evidenziato che fratel Biagio ha manifestato pienezza di vita anche alla fine, sul letto che era diventato la sua croce. Sempre attento a ciò che succedeva nella città terrena.

Durante le celebrazioni sono stati letti i messaggi di Papa Francesco e del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. e le altre autorità civili e militari. In prima fila i genitori di Biagio Conte, Giuseppe e Maria, le sorelle e le nipoti. "Qualche giorno fa a Biagio ho detto che noi avremo fatto la nostra parte per migliorare questo mondo - ha affermato Grazia, sorella di Biagio - non lasceremo nessuno solo. L'ho voluto rasserenare nelle ultime ore della sua vita. Biagio ha iniziato un cammino che non è finito.

E' questa la missione che ci ha lasciato. Siamo chiamati ad accogliere chi è in difficoltà come lui ci ha insegnato". Presente alla cerimonia anche l'Imam della moschea di Palermo Badri El Madami: "Fratel Biagio è stato un uomo simbolo. Ha manifestato una grande spiritualità. E' una grande perdita per Palermo e l'umanità. Ma noi dovremo continuare il suo cammino che basava le relazioni sull'amore e sulla pace".

Per Suor Fernanda di Monte, suora Paolina, lascia "una testimonianza indelebile. Ha realizzato ciò che ogni cristiano dovrebbe fare. Lascia un esempio grandissimo. Palermo ha bisogno di queste persone che si sappiano sbracciare e fare il bene". La bara di Biagio Conte è sepolta nella sua "Missione di Speranza e Carità" in via Decollati. Una lunga processione al termine della cerimonia ha riportato il feretro da dove era partito ieri. (ANSA)

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