STRAGE MESTRE. L'inchiesta aperta dalla Procura di Venezia sull'incidente del bus di turisti precipitato da un cavalcavia a Mestre la sera del 3 ottobre sta esplorando diverse ipotesi, tra cui quella di omicidio stradale plurimo. Le cause principali dell'incidente in esame includono una possibile manovra azzardata dell'autista o un suo improvviso malore. Tuttavia, l'attenzione si sta anche concentrando sulla barriera di protezione oltre la quale è finito il mezzo.

Le indagini si stanno orientando anche verso le condizioni della strada in questione. Un'immagine satellitare di Google Maps del 2022 rivela che lungo il cavalcavia di Mestre manca un tratto di guardrail. La barriera di protezione, che potrebbe essere obsoleta, è ora al centro delle attenzioni della Procura di Venezia.

Tuttavia, l'assessore alla Mobilità di Venezia, Renato Boraso, ha sottolineato che questa 'mancanza' di circa un metro e cinquanta rappresenta un passaggio intenzionale per scopi di sicurezza e manutenzione. Boraso ha chiarito che questa interruzione è presente in alcuni tratti dei guardrail e che non avrebbe potuto fermare un veicolo di 13,5 tonnellate dall'incidente.

Strage Mestre: il Progetto di Ammodernamento

Il mistero dell'incidente ruota attorno al motivo per cui il bus ha perso il controllo in una discesa rettilinea. Boraso ha sottolineato che il guardrail non può essere considerato una causa principale dell'incidente, dato che l'incidente è avvenuto in una retta.

Tuttavia, ha riconosciuto che la doppia fila di guardrail è obsoleta, ma ciò è dovuto all'eredità della struttura del cavalcavia. Attualmente, è in corso un progetto di ammodernamento del cavalcavia del valore di 6,5 milioni di euro. Boraso ha concluso affermando che la barriera aggiuntiva di un metro e mezzo non avrebbe impedito l'incidente, dato che il bus è precipitato 25 metri dopo."**

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