Sposi scomparsi, ancora tanti dubbi da risolvere: i due non raccontano il motivo della fuga
Una storia di scomparsa e ritorno che solleva interrogativi su responsabilità familiari e il benessere dei minori
Si è finalmente chiarita la misteriosa scomparsa di Maria Zaccaria e Pietro Montanino, i due sposi che erano scomparsi dal 29 ottobre, solo pochi giorni dopo il loro matrimonio. La coppia si è presentata a casa del padre di Pietro a Frattamaggiore per ritirare l'auto e tornare a Cesa, dove risiedono, ma la situazione, che all'inizio sembrava risolversi positivamente, continua a sollevare dubbi e sospetti.
La riapparizione e l’assenza di spiegazioni
Dopo il loro ritorno, Maria e Pietro sono stati ascoltati dai carabinieri di Cesa e Frattamaggiore. Tuttavia, non hanno fornito spiegazioni chiare sui motivi del loro allontanamento. Anche i familiari, che in precedenza avevano lanciato disperati appelli sui social media e presentato una denuncia di scomparsa, hanno mantenuto un profilo di estrema riservatezza. Di fronte ai media, i genitori dei coniugi si sono limitati a un vago “non possiamo lasciare dichiarazioni”, una risposta che ha suscitato perplessità, considerando la loro preoccupazione nei giorni precedenti.
Ipotesi di una 'luna di miele' con conseguenze
Al ritorno a Cesa, Maria Zaccaria ha pubblicato un post sui social, affermando che non ci sono state violenze fisiche da parte del marito. Questo dettaglio ha invece alimentato ulteriori domande. Tra le ipotesi circolanti sui social, si parla di una “luna di miele” improvvisata, una scelta che ha avuto serie ripercussioni sui loro due figli, lasciati presso i nonni paterni a Frattamaggiore. Il figlio maggiore, di sette anni, è frutto di una precedente relazione di Maria, mentre il secondogenito, un neonato di sette mesi, è nato dall'unione con Pietro.
Interventi istituzionali e inchieste aperte
Questo aspetto ha spinto il sindaco di Cesa, Enzo Guida, a prendere misure concrete. Già coinvolto nel caso per gli appelli lanciati durante i giorni di scomparsa, il primo cittadino ha avviato un’indagine tramite i servizi sociali del Comune per verificare eventuali responsabilità relative alla custodia dei minori. Anche la Procura di Napoli Nord ha aperto un fascicolo, ipotizzando reati di abbandono di minori e procurato allarme. L’obiettivo è fare chiarezza sulle circostanze dell’allontanamento e sul possibile impatto della vicenda sui due bambini.
L’ultimo giorno di scomparsa
L’ultimo giorno prima della scomparsa, il 29 ottobre, la coppia aveva lasciato la casa dei nonni paterni dopo pranzo, dichiarando che sarebbero rientrati di lì a poco. Nel pomeriggio, Maria aveva contattato la cognata tramite il telefono di Pietro, chiedendole di prendere il figlio maggiore da una partita di calcetto, a causa di un imprevisto. Da quel momento, i cellulari di entrambi sono stati spenti, un particolare che ha destato preoccupazione e ha portato il padre di Pietro a denunciare la scomparsa ai carabinieri.
Le dichiarazioni del sindaco di Cesa
Il sindaco Enzo Guida ha dichiarato: “Non li ho ancora incontrati. Ho sentito la mamma di lei e mi ha detto che nei prossimi giorni la figlia Maria verrà in Comune a parlare con me. Nel frattempo abbiamo attivato i servizi sociali, e penso che si muoveranno per verificare l'idoneità genitoriale. Anche i Carabinieri faranno una segnalazione al Comune. Era doveroso farlo perché per alcuni giorni questi bambini sono stati di fatto abbandonati”. Riguardo alla situazione attuale, ha aggiunto: “Francamente no. Mi auguravo che, visto anche il clamore mediatico, chiarissero le ragioni del loro gesto, ma a quanto pare non hanno dato una motivazione ufficiale”.