"Lavoriamo insieme come abbiamo sempre fatto per il prossimo dpcm, approfondendo in sede tecnica le proposte della Conferenza delle Regioni. Ma fino al 3 dicembre restano in vigore parametri e regole condivise, oggi in vigore.

Il nuovo dpcm

Serve chiarezza, che abbiamo il dovere di garantire anche nel dibattito pubblico". E' il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, al termine del confronto con le Regioni, a sottolineare cosi' che "questo modello sta funzionando e regge sull'assunzione reciproca di responsabilita'". "Le proposte scientifiche della Conferenza delle Regioni saranno oggetto - riprende - di un rigoroso confronto con il prof. Brusaferro, il prof. Rezza e i tecnici dell'Istituto Superiore di Sanita' che valuteranno tutti i contributi con grande attenzione. Abbiamo la responsabilita' comune di garantire la salute di tutti riducendo ogni giorno i contagi e alleviando la pressione sulle reti sanitarie. Dobbiamo lavorare con velocita' e unita' perche' nessuna famiglia pianga piu'. Anche oggi purtroppo ancora troppi dolori.

"I morti sono numeri"

I morti non sono numeri ma persone la cui scomparsa rende tutti noi piu' poveri". "Abbiamo gia' stanziato risorse per ristorare le attivita' che dovranno fermarsi e tutti gli impegni che possiamo assumere li stiamo assumendo nella nuova cornice di bilancio Europea costruita anche grazie all'impegno italiano. Alle Regioni che ritengono di fare ordinanze piu' restrittive d'intesa con il governo - ha detto ancora - dobbiamo garantire certezze. Bene il Lazio che propone misure rigorose anche con Rt sotto 1, la difesa della salute e' la priorita' assoluta. Se togliessimo potere di ordinanze restrittive, come a volte chiedono alcuni presidenti daremmo ragione a chi dice 'centralizziamo' tutto e invece sarebbe un errore perche' le Regioni conoscono meglio i modelli territoriali e seguendo linee guida nazionali ferree e rigorose, i presidenti possono decidere come intervenire in base alle caratteristiche dei territori. Intervenire nelle aree interne, in quelle di montagna o in quelle metropolitane non e' la stessa cosa perche' dipende da servizi disponibili e trasporti correlati". Leggi anche Nuova ordinanza in Campania, le scuole non riapriranno: tutto rimandato a gennaio 2021. La decisione del sindaco Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo
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