I nomi vietati in Italia: cosa dice la legge e quali sono le regole da rispettare
Dalla scelta del genere al divieto di nomi offensivi: una guida alle norme sui nomi da dare ai propri figli.
La scelta del nome di un bambino è uno dei momenti più emozionanti per i genitori. Tuttavia, in Italia, questo passaggio è soggetto a precise normative che mirano a garantire il rispetto del buon senso e a evitare situazioni problematiche per il futuro del bambino. Esistono infatti nomi vietati o limitazioni imposte dalla legge, il cui mancato rispetto può portare a interventi legali.
Nomi e genere: il rispetto dell’identità biologica
In Italia, il nome scelto deve rispettare il genere biologico del neonato. Non è possibile dare un nome femminile a un maschio e viceversa, con l’unica eccezione di nomi considerati unisex, come Andrea, Celeste, Diamante, Fiore e Felice. La legge, tuttavia, permette l’uso di Maria come secondo nome per i maschi (ad esempio, Giovanni Maria).
Divieti di omonimia e regole per i nomi familiari
La normativa italiana vieta la presenza di omonimie tra fratelli o sorelle, soprattutto se condividono lo stesso cognome. Inoltre, i figli non possono avere lo stesso nome del genitore se portano il medesimo cognome, a meno che il parente omonimo non sia deceduto. L’uso del suffisso "Junior", diffuso in altri Paesi, non è ammesso. È invece consentito attribuire ai bambini il nome dei nonni.
Nomi stranieri e simboli non ammessi
I nomi di origine straniera sono consentiti purché trascritti con lettere dell’alfabeto italiano. Non sono ammessi nomi che includano simboli o caratteri privi di componente fonica, come @, &, o #. Inoltre, non si possono utilizzare cognomi esistenti come nomi o creare combinazioni che confondano nome e cognome.
Il limite massimo: tre nomi per ogni bambino
La legge italiana consente un massimo di tre nomi per bambino. Se i nomi sono scritti con grafia unita, come Gianmaria, vengono considerati come un singolo nome. Questa regola evita complicazioni burocratiche e possibili confusioni future.
Divieti legati a personaggi storici, disgrazie e fantasia
Per evitare imbarazzi o associazioni problematiche, la legge vieta l’uso di nomi legati a figure storiche o di fantasia che possono risultare controversi. Tra i nomi vietati ci sono Adolf Hitler, Osama Bin Laden, Benito Mussolini, Gesù Cristo, Lucifero, e personaggi di fantasia come Doraemon, Pokemon, o Goku. Sono inoltre esclusi nomi che ricordano sventure, come "Mercoledì" o "Venerdì", o che generano combinazioni ridicole con il cognome, come "Santa Pazienza" o "Pizza Margherita".
Cosa succede se le regole non vengono rispettate
Se un nome scelto non rispetta le norme, l’ufficiale di stato civile è tenuto a segnalare il caso al procuratore della Repubblica. Quest’ultimo valuterà se il nome è appropriato e, in caso negativo, potrà disporre una modifica. Sebbene non siano previste sanzioni dirette per i genitori, l’intervento delle autorità rappresenta un deterrente contro scelte inappropriate.
La scelta del nome per un figlio è un momento di grande gioia e responsabilità. Rispettare le normative non solo evita complicazioni legali, ma garantisce al bambino un nome che lo accompagnerà serenamente per tutta la vita. Per i genitori in dubbio, è sempre consigliabile verificare le regole con l’ufficiale di stato civile prima della registrazione.