Morte Valeria Vertaglio, la rivolta delle mamme di Sant’Erasmo: "Non si più morire per strada"
Via Marina bloccata per un'ora: "Vogliamo dossi e semafori che funzionano"
Un'intera comunità si è mobilitata questa mattina a Sant'Erasmo, quartiere di Napoli, per protestare contro l'ennesima tragedia sulle strade.
Il blocco del traffico per circa un’ora lungo via Marina è stato il culmine della rabbia e del dolore accumulati dai residenti, dopo la tragica morte di Valeria Vertaglio, una madre di 40 anni investita da un pirata della strada. Valeria era appena uscita di casa dopo aver accompagnato i figli a scuola, quando è stata colpita fatalmente. La sua morte ha scosso profondamente il quartiere, che ha visto troppe vittime della pericolosità delle strade locali.
Una tragedia annunciata
Valeria Vertaglio è la ventunesima vittima della strada dall’inizio dell’anno a Napoli, un numero drammaticamente alto che testimonia l'urgenza di interventi concreti per garantire la sicurezza dei cittadini. Il pirata della strada che ha investito Valeria non si è fermato per prestare soccorso, lasciandola morire sul ciglio della strada, nei pressi del Parcheggio Brin. "Valeria non tornerà più e i suoi figli sono rimasti senza madre", ha dichiarato una delle manifestanti, mentre bloccava simbolicamente il tratto di strada per richiamare l’attenzione delle istituzioni su una problematica irrisolta da troppo tempo.
Un quartiere in pericolo: "Via Marina è una pista da corsa"
La rabbia dei cittadini si concentra non solo sulla tragedia specifica di Valeria, ma sull'intera situazione di insicurezza che caratterizza la zona. Via Marina, principale arteria di collegamento, è da tempo un pericolo costante per pedoni e automobilisti. "Le auto sfrecciano come su una pista di Formula Uno," ha commentato una residente, "e Valeria è stata sbalzata a metri di distanza". Le testimonianze raccolte dai cittadini e dalle persone che hanno partecipato alla protesta evidenziano la frequenza di incidenti, che avvengono anche in pieno giorno e spesso coinvolgono persone che attraversano la strada o aspettano l'autobus.
Secondo Vincenzo Murro, presidente del Comitato cittadino di Sant’Erasmo, "qui gli incidenti sono all'ordine del giorno, e molte persone sono state investite mentre aspettavano il bus. Il nostro quartiere è diventato troppo pericoloso". La mancanza di controlli regolari, semafori funzionanti e dissuasori di velocità ha trasformato via Marina in una trappola per i residenti.
Le richieste delle mamme di Sant’Erasmo
Durante la protesta, circa cinquanta persone si sono riunite spontaneamente per richiedere interventi urgenti e concreti da parte delle autorità locali. Le loro richieste sono chiare: installazione di dossi per ridurre la velocità delle auto, una maggiore presenza delle forze dell'ordine per garantire il rispetto delle regole stradali, e soprattutto, semafori funzionanti. "I semafori qui funzionano un giorno sì e uno no", ha dichiarato una delle manifestanti, sottolineando l'inefficienza delle infrastrutture esistenti.
Le proteste hanno provocato momenti di tensione con alcuni automobilisti, ma i manifestanti hanno permesso il passaggio dei mezzi pubblici e di emergenza, bloccando solo le auto che percorrevano la corsia preferenziale in modo illecito. Dopo circa un'ora, una volante della polizia si è fermata per ascoltare le rimostranze dei cittadini, confermando che la protesta era giunta al punto di essere presa sul serio dalle autorità.
L'impegno delle istituzioni
Alla fine della manifestazione, un gruppo di residenti si è recato alla Quarta Municipalità, dove sono stati ricevuti dalla presidente Maria Caniglia. "Mi stringo al dolore della famiglia di Valeria Vertaglio", ha dichiarato la Caniglia, promettendo che si sarebbe impegnata a fare pressione sulle autorità competenti per rendere l’area più sicura. "Ho chiesto più volte un confronto con gli organi preposti per trovare soluzioni concrete, e continuerò a rappresentare le legittime preoccupazioni dei cittadini", ha aggiunto.
Anche Luigi Musto, consigliere comunale, ha commentato la situazione, affermando che gli uffici tecnici sono stati allertati e che ci sarà una riunione in Prefettura per discutere i provvedimenti da adottare. "Qualcosa dovrà essere fatto," ha detto Musto, "non possiamo più ignorare la gravità della situazione."
La comunità chiede sicurezza
L’episodio di Valeria Vertaglio è solo l’ultimo di una lunga serie di tragedie che ha colpito la periferia napoletana. La protesta delle mamme di Sant’Erasmo è il simbolo di una comunità che non vuole più vivere nella paura. I cittadini chiedono sicurezza, maggiore attenzione da parte delle istituzioni e interventi concreti per prevenire altre vittime. Il dolore e la rabbia si mescolano in un appello che non può più essere ignorato.