Coronavirus, Lombardia chiude tutto, stop a uffici, cantieri e sport. Oggi altri 546 morti e 3.251 casi.
Coronavirus, la Lombardia chiude tutto: sospensione dell'attività degli uffici pubblici, delle attività degli studi professionali, il fermo delle attività nei cantieri e divieto di praticare sport e attività motorie svolte all'aperto, anche singolarmente. È quanto stabilisce un'ordinanza del governatore della Lombardia Attilio Fontana.
Lombardia, ordinanza fino al 15 aprile. La nuova ordinanza firmata dal presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana «entra in vigore domani e produce effetto - salvo diverse disposizioni legate all'evoluzione della situazione epidemiologica - fino al 15 aprile». È quanto si legge in una nota della Regione.
Nel frattempo non si arrestano i casi in tutto il mondo dove è stata superata la soglia dei 275.000 contagi. Lo riporta l'ultimo bollettino diffuso dalla Johns Hopkins University, che vede il numero delle persone guarite a 88.256 unità. In particolare, i contagi sono 275.434 ed i morti 11.399. In Asia si registrano i primi due morti a Singapore.
E purtroppo non frena il numero dei morti in Lombardia: «I pazienti positivi sono 25.515, 3.251 in più rispetto a ieri, i ricoverati sono 8.258, con un aumento di 523, a cui vanno aggiunte 1.093 persone ricoverate in terapia intensiva, con spazi sempre meno capienti, mentre i decessi sono 3.095, 546 in più». Sono i numeri resi noti dall'assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera che ha aggiunto che «tutti gli esperti ci avevano detto che i giorni più duri sarebbero stati sabato e domenica, il 13/o e il 14/o giorno dall'introduzione dell'effettiva misura di contenimento e, ahimè, gli esperti avevano ragione, dato che i dati sono tutti in forte crescita». Il dato dei decessi con 546 morti in un giorno è il più alto fatto segnare finora in Lombardia.
Viminale, appello ai prefetti. Proteste e conflittualità sindacale nel comparto logistica, trasporti e spedizioni, stanno rallentando «la consegna di prodotti di indispensabile uso» nell'emergenza Coronavirus, come farmaci, mascherine, camici. Lo evidenzia il Viminale in una direttiva in cui invita tutti i prefetti ad attivare le «opportune misure di mediazione ovvero di dissuasione, ritenute del caso per prevenire il fenomeno». Fonte: Il Messaggero
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