Vertice pace Svizzera
Vertice pace Svizzera

Il Vertice di Pace per l'Ucraina si è concluso in Svizzera con un'importante riaffermazione della necessità di difendere i principi di "sovranità, indipendenza e integrità territoriale di tutti gli Stati". 

Il documento finale ha messo nero su bianco l'importanza del dialogo tra tutte le parti per porre fine alla guerra. 

Tuttavia, non tutti i partecipanti hanno firmato il comunicato, con 12 paesi, tra cui India, Arabia Saudita, Messico, Indonesia e Sudafrica, che hanno scelto di non aderire. La premier italiana Giorgia Meloni ha ribadito che "la pace non significa resa, come Putin sembra suggerire".

La Posizione di Giorgia Meloni

Durante il suo intervento alla plenaria del vertice, la premier italiana Giorgia Meloni ha sottolineato l'importanza di mantenere un fronte unito per sostenere l'Ucraina

Meloni ha ribadito che la pace non deve essere intesa come una resa, contrapponendosi alle interpretazioni del presidente russo Vladimir Putin. Questo punto è stato cruciale per il dibattito durante il summit, mettendo in evidenza la determinazione dell'Italia a supportare Kiev nella sua lotta per la sovranità.

Divisioni Tra i Partecipanti

Nonostante l'unità di intenti manifestata da molti partecipanti, alcuni paesi chiave del Sud Globale hanno scelto di non firmare la dichiarazione finale. La lista dei paesi che si sono ritirati dalla firma include India, Arabia Saudita, Messico, Indonesia e Sudafrica. Questa mancata adesione evidenzia le divergenze di opinioni all'interno della comunità internazionale riguardo alla gestione del conflitto e alle soluzioni da adottare per raggiungere una pace duratura.

Situazione sul Campo: Conquista di Zagirne

Mentre in Svizzera si discuteva di pace, la situazione sul campo in Ucraina continuava a evolversi. Mosca ha rivendicato la conquista di un'altra città nel sud dell'Ucraina, Zagirne, situata nella regione di Zaporizhzhia. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha dichiarato che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dovrebbe considerare l'offerta di pace di Putin a causa del peggioramento della situazione militare per Kiev. Queste dichiarazioni sottolineano le continue tensioni e l'urgenza di trovare una soluzione diplomatica al conflitto.

L'Ucraina Libera i Criminali per Combattere

Secondo un rapporto del Washington Post, l'Ucraina, a corto di truppe, sta liberando i criminali dalle carceri per combattere in prima linea. Da quando è stata adottata una legge specifica in maggio, più di 2.750 carcerati, inclusi spacciatori e assassini, sono stati liberati per unirsi alle brigate d'assalto. Questi detenuti possono servire solo in divisioni composte da ex carcerati e sono spesso posti di fronte alle truppe russe. Questa strategia riflette le difficoltà dell'Ucraina nel reclutare nuove forze e la gravità della situazione sul campo.

Possibile Partecipazione di Putin a un Secondo Vertice

La presidente svizzera Viola Amherd ha dichiarato che il presidente russo Vladimir Putin potrebbe essere autorizzato a partecipare a un potenziale secondo vertice di pace globale, nonostante il mandato d'arresto emesso contro di lui dalla Corte Penale Internazionale. Amherd ha spiegato che potrebbero essere concordate eccezioni per consentire la partecipazione di Putin, qualora fosse necessaria per la riuscita dei negoziati di pace. Una decisione finale dovrebbe essere adottata dal governo svizzero.

Conclusioni del Vertice: Unità e Disaccordi

Il vertice di pace in Svizzera ha messo in luce sia l'unità che le divisioni all'interno della comunità internazionale riguardo alla crisi ucraina. Mentre molti partecipanti hanno riaffermato il loro impegno a sostenere l'integrità territoriale dell'Ucraina, altri paesi hanno scelto di non firmare la dichiarazione finale. Le sfide sul campo e le complesse dinamiche diplomatiche continueranno a influenzare gli sviluppi futuri del conflitto e gli sforzi per raggiungere una pace duratura.

L'Oroscopo di oggi di Paolo Fox: Ariete promettente
Portico di Caserta piange la scomparsa di Raffaele Iodice