Scuola: un obbligo vaccino per gli insegnanti e il personale scolastico. E' questa l'ipotesi al vaglio del governo in attesa della riunione di Palazzo Chigi prevista per mercoledì.
È il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, a ribadire che si deve arrivare a un accordo: “Ci troveremo questa settimana col Consiglio dei ministri e la decisione sull’obbligo vaccinale o meno per gli insegnanti andrà presa dall’intero collegio”.
Il punto, però, è che al momento questa intesa non c’è e nella maggioranza restano le divisioni. Al momento lo scontro è soprattutto tra il Pd e la Lega: i dem chiedono di applicare l’obbligo per i docenti, mentre il Carroccio si dice fermamente contrario.
Da Palazzo Chigi non emerge, ad ora, una linea definita sul tema. A prevalere sembra essere la prudenza, senza nessuna decisione drastica sull’obbligo per i professori.
Ma il pressing del Pd sul tema continua. Lo dimostrano alcuni presidenti di Regione, a partire da Stefano Bonaccini, che chiedono di aprire il dossier al più presto per arrivare a una riapertura della scuola completa, senza didattica a distanza e in massima sicurezza.
Scuola, la linea Pd
La linea del Pd viene ribadita anche dal suo segretario, Enrico Letta: “Le vaccinazioni sono una priorità assoluta, invitiamo il governo a prendere iniziative stringenti”. Discorso che vale soprattutto per le scuole, per evitare un nuovo ricorso alla dad.
Dalla parte opposta si schiera Matteo Salvini, che ritiene fondamentale mettere in sicurezza le persone con più di 60 anni: “Da 40 a 59 anni scelgano, per i giovani non serve”.
Motivo per cui, a suo parere, “parlare di obbligo per studenti di 13 o 14 anni o per gli insegnanti non fa parte del mio modo di pensare un paese libero”. Inoltre il leader della Lega basa il suo ragionamento su un altro elemento. “Entro settembre si stima di arrivare oltre il 90% di copertura volontaria tra gli insegnanti. Che senso ha parlato di obblighi o licenziamenti a scuola?”.
Per Letta, però, quello di Salvini è un “atteggiamento completamente irresponsabile”. E con lui si schiera anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, per il quale “nel dibattito sui vaccini non sono ammissibili ambiguità da parte di nessuna forza politica”. Fonte: Fanpage
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