La tragedia nel giorno di Santo Stefano
La tragedia nel giorno di Santo Stefano

La morte di un uomo di 48 anni per arresto cardiaco mentre era in ambulanza rappresenta una tragica evidenza del fallimento della rete sanitaria nelle aree montane della Calabria. L’uomo, residente a San Giovanni in Fiore, nel Cosentino, ha atteso oltre tre ore in Pronto soccorso prima di essere trasferito in ospedale. La lunga attesa e la mancanza di un’ambulanza medicalizzata adeguata hanno segnato un destino che forse si sarebbe potuto evitare.

Secondo i rappresentanti del Movimento Cinque Stelle, che hanno denunciato l’accaduto, questa vicenda evidenzia un sistema sanitario disumano, incapace di garantire il diritto alla salute sancito dalla Costituzione.

Aspetti critici: ritardi e carenze strutturali

Gli esponenti del M5S, tra cui Pasquale Tridico, Vittoria Baldino e Davide Tavernise, hanno sottolineato che questa tragedia è il risultato di gravi inefficienze.

«Il paziente aveva ricevuto una diagnosi di emergenza tempo-dipendente, ma l’indisponibilità di un’ambulanza attrezzata ha compromesso irrimediabilmente la possibilità di salvarlo».

Un altro elemento critico è emerso nella gestione del personale sanitario. L’unico anestesista presente nel Pronto soccorso aveva già accompagnato un altro paziente in ambulanza, lasciando scoperto il servizio. Questa situazione sottolinea la drammatica carenza di specialisti, una realtà che si ripete in molte aree interne della Calabria.

Sanità in Calabria: un sistema da rivedere

La sanità nelle zone montane calabresi è stata definita una “lotteria” dagli stessi rappresentanti del M5S.

«È disumano che la sopravvivenza delle persone dipenda dal luogo in cui vivono», hanno dichiarato, chiedendo un intervento immediato del commissario alla Sanità calabrese, Roberto Occhiuto.

Le strutture sanitarie montane sono rimaste invariate dal 2010 e non sono in grado di rispondere ai bisogni essenziali della popolazione. La necessità di trasferire i pazienti in altre città spesso si traduce in ritardi fatali.

Le richieste per il futuro

Gli esponenti politici chiedono una ristrutturazione immediata della rete sanitaria regionale, con particolare attenzione alle aree interne:

  • Potenziamento dei presìdi ospedalieri montani: più attrezzature e personale specializzato per l’emergenza-urgenza.
  • Revisione della rete ospedaliera: adattarla alle esigenze della popolazione attuale, garantendo sicurezza e accesso tempestivo alle cure.
  • Formazione e reclutamento di professionisti: per risolvere la cronica carenza di specialisti come anestesisti e medici d’urgenza.

Un appello per evitare nuove tragedie

La morte del 48enne non è un caso isolato, ma parte di un problema sistemico che affligge la Calabria e altre regioni italiane con aree svantaggiate. È urgente un intervento strutturale per garantire che nessuno debba più perdere la vita a causa di ritardi evitabili.

La vicenda di San Giovanni in Fiore è un monito per rimettere al centro delle politiche pubbliche il diritto alla salute, tutelandolo anche nelle aree più remote del Paese.

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