Nora Jlassi
Nora Jlassi

Nora Jlassi, una quindicenne di origini italo-tunisine, è stata trovata morta il 27 gennaio 2025, all'interno di un appartamento dell'Ater in via Don Giuseppe Ambrosini a San Bonifacio, dove si trovava da alcuni giorni. La tragedia ha scosso la comunità, e la Procura di Verona ha aperto un'indagine per "morte in conseguenza di altro delitto". Questo fascicolo indaga su un possibile collegamento tra la morte della ragazza e una dose letale di droga, che potrebbe essere stata fornita da un individuo ancora ricercato dalle autorità.

L'indagato è un cittadino marocchino senza fissa dimora, che al momento non è stato rintracciato dalle forze dell'ordine. Non sono state emesse misure cautelari nei suoi confronti, ma l'ipotesi principale è che la giovane sia stata stroncata da un'overdose. La madre della vittima ha raccontato che Nora aveva iniziato a fare uso di sostanze a partire dai 12 anni, e che era stata anche affidata a una comunità, San Patrignano, per cercare di superare le sue difficoltà.

Autopsia per stabilire la causa del decesso

L’autopsia, che si terrà il 31 gennaio 2025, rappresenta un passaggio cruciale nelle indagini. Sarà eseguita dalla dottoressa Federica Bortolotti, dell'Istituto di medicina legale del policlinico di Borgo Roma, con l’obiettivo di stabilire con certezza le cause della morte di Nora. L'esito dell'autopsia potrebbe fornire elementi determinanti per le indagini, che potrebbero portare a una risoluzione del caso.

Le indagini dovranno anche chiarire come mai la ragazza si trovasse in quell'appartamento a San Bonifacio, un luogo che sembra essere stato adibito a rifugio da parte di persone senza fissa dimora. La madre ha dichiarato che Nora era stata vista l'ultima volta domenica 26 gennaio, ma non aveva fatto ritorno a casa prima della tragedia.

La difficile vita della giovane Nora

Nora Jlassi aveva frequentato la scuola media nel quartiere di Borgo Roma, ma aveva interrotto la sua carriera scolastica dopo la seconda media, senza mai sostenere l’esame di licenza media. Nonostante ciò, aveva espresso l’intenzione di riprendere gli studi qualche mese prima della sua morte, tentando di proseguire il percorso educativo per ottenere il diploma di scuola secondaria di primo grado. Tuttavia, non si era mai effettivamente iscritta né alla scuola media né al Centro provinciale per l’istruzione degli adulti, che accoglie giovani a rischio di abbandono scolastico.

La madre di Nora ha chiesto giustizia per la figlia, e sta raccogliendo testimonianze da conoscenti della giovane per cercare di fare chiarezza su quanto accaduto. La tragedia ha lasciato un vuoto incolmabile, e la famiglia è determinata a ottenere risposte sul coinvolgimento dell'indagato nella morte della ragazza.

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