Francesco Chimirri
Francesco Chimirri, il giovane pizzaiolo ucciso

L'indagine sull'uccisione di Francesco Chimirri, un pizzaiolo di 44 anni e noto tiktoker, avvenuta il 7 ottobre, si espande.

 Il caso vede al centro Giuseppe Sortino, viceispettore della Polizia di Stato di 37 anni, accusato di omicidio. 

Ma le indagini, guidate dal pubblico ministero Alessandro Rho, hanno coinvolto anche il figlio della vittima, che ora risulta indagato per tentato omicidio. L’intero episodio, accaduto nei pressi del cavalcavia sud di Crotone, continua a sollevare domande e richiede chiarimenti.

Tentato omicidio: l'accusa al figlio di Chimirri

Il figlio di Francesco Chimirri è indagato per aver tentato di uccidere Sortino durante il violento alterco. Secondo l'accusa, il giovane avrebbe cercato di sparare a Sortino utilizzando la pistola d'ordinanza dell'agente, caduta a terra durante la colluttazione. Tuttavia, il colpo esploso non ha raggiunto l'obiettivo. L'arma era già stata usata da Sortino per colpire mortalmente Chimirri, portando così alla sua tragica fine.

L’ampliamento delle indagini: altri indagati

L'indagine non si ferma al figlio della vittima. Sono coinvolti anche altri individui, sospettati di aver preso parte al violento pestaggio del poliziotto. Queste persone sarebbero intervenute durante il conflitto tra Chimirri e Sortino, dando luogo a una situazione caotica che ha portato a tragiche conseguenze. Gli inquirenti stanno ora cercando di identificare con precisione i ruoli e le responsabilità di ciascun partecipante nella rissa.

Il racconto della figlia di Chimirri: la versione dei fatti

Secondo la ricostruzione dei fatti, l'incidente tra Francesco Chimirri e Giuseppe Sortino sarebbe iniziato con un banale incidente stradale. Chimirri, alla guida della sua Dacia Duster, avrebbe urtato un’altra vettura mentre stava effettuando un sorpasso, danneggiando lo specchietto retrovisore dell'altro veicolo. Successivamente, Chimirri e il conducente dell'auto danneggiata si sarebbero fermati per discutere dell'accaduto, con Chimirri che avrebbe accettato di risarcire il danno tramite l'assicurazione.

A questo punto, secondo quanto riportato da una delle figlie di Chimirri in un audio diffuso sui social, Giuseppe Sortino sarebbe intervenuto nella discussione. La ragazza sostiene che il poliziotto, di passaggio mentre si stava recando al lavoro, avrebbe iniziato a parlare in maniera aggressiva, scatenando la reazione del padre, che lo avrebbe schiaffeggiato. La situazione sarebbe rapidamente degenerata in uno scontro fisico, con Sortino che avrebbe usato un manganello per colpire alla testa Chimirri. Il conflitto sarebbe culminato quando Sortino ha estratto la pistola e sparato a Chimirri al petto.

L’ispezione cadaverica: la perizia sul corpo di Chimirri

Martedì 8 ottobre, a Catanzaro, è stata eseguita l’ispezione cadaverica sul corpo di Francesco Chimirri, con l’obiettivo di chiarire le dinamiche precise del decesso. L'esame è stato condotto da un medico legale incaricato dalla Procura di Crotone, e i risultati della perizia forniranno ulteriori dettagli per ricostruire i fatti.

Le condizioni di Giuseppe Sortino: operato per gravi lesioni

Anche Giuseppe Sortino è stato vittima di violenza durante il pestaggio. Attualmente ricoverato nell’ospedale del capoluogo di regione, il poliziotto ha subito gravi lesioni alla testa e ha dovuto sottoporsi a un intervento chirurgico per riparare i danni. Le sue condizioni sono monitorate attentamente, e il suo recupero potrebbe richiedere del tempo.

Il caso della morte di Francesco Chimirri è estremamente complesso e coinvolge diverse persone, tra cui un poliziotto e il figlio della vittima. Le indagini sono ancora in corso e molti aspetti restano da chiarire, ma la tensione e la violenza che hanno portato a questo tragico epilogo hanno lasciato un segno profondo nella comunità di Crotone. Sarà necessario attendere gli sviluppi delle inchieste per avere un quadro completo e definitivo della vicenda.

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