È stata identificata la donna trovata morta nel fiume Po nel pomeriggio di sabato 4 novembre. Si trattava di Michela Scaboro, una donna di 52 anni residente nella provincia di Treviso. Michela stava passeggiando con suo marito quando improvvisamente è svenuta a terra.

Il personale sanitario del Suem118 è intervenuto sul posto e ha tentato di rianimarla, ma purtroppo senza successo, dichiarandone il decesso. L'incidente è avvenuto nelle vicinanze dell'Isola dei Gabbiani, a poca distanza dalla foce del ramo del Po di Goro, che divide il territorio di Ariano nel Polesine in provincia di Rovigo da quello della provincia di Ferrara.

Il corpo di Michela Scaboro

Trasportato dai vigili del fuoco e messo a disposizione dei familiari, come disposto dalle autorità giudiziarie. Sul luogo dell'incidente sono intervenuti i carabinieri della stazione di Ariano nel Polesine e i vigili del fuoco per indagare sulle circostanze della sua morte. La tragedia ha scosso la comunità locale e l'indagine continua per comprendere cosa abbia causato il decesso di Michela Scaboro.

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Monia Bortolotti, per tutti Mia, arrestata con l'accusa di duplice infanticidio. Le sue vittime sono i suoi figli Alice e Mattia, deceduti a distanza di 4 e 2 mesi rispettivamente. L'ipotesi degli investigatori è che entrambi i neonati soffocati dalla madre nella loro casa di Pedrengo, Bergamo.

«E la Procura incolpa me, come se tutta questa tragedia fosse voluta, cercata. A nessuno importa che i miei bimbi fossero seguiti e tenuti come fiorellini, perfetti. A nessuno importa come io cercassi disperatamente di essere la mamma che non ho mai avuto». La difesa di Monia Bortolotti era lì, gettata in pasto ai social network mesi prima del suo arresto per l’omicidio volontario dei figlioletti Alice e Mattia, 4 e 2 mesi. Continua a leggere qui

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