gennaro fiscarelli

Gennaro Fiscarelli, 32 anni, è scomparso il 5 ottobre scorso, dopo essere uscito di casa per passare la serata con un amico a Cerignola, in provincia di Foggia. La madre, Giuseppina Di Biase, racconta al Corriere del Mezzogiorno che il comportamento di Gennaro non era diverso dal solito: «Mi aveva detto che sarebbe rientrato presto». Ma il giovane non è tornato, e alcuni giorni dopo, durante le ricerche, è stata ritrovata la sua auto, una Fiat Bravo, completamente bruciata, insieme al suo cellulare. Le ricerche hanno proseguito per una settimana senza alcun esito e sono state temporaneamente sospese, in attesa di nuovi elementi.

La denuncia di scomparsa

Giuseppina ha denunciato la scomparsa di Gennaro dopo che il figlio non è rientrato. «Credo sia accaduto qualcosa di brutto», afferma, sottolineando la preoccupazione per la lunga assenza. «Se non gli fosse successo nulla, sarebbe tornato o, almeno, mi avrebbe contattato». La donna non riesce a spiegarsi la situazione e lancia un appello disperato a chiunque possa avere informazioni.

Le ricerche e i dettagli dell'incidente

Le ricerche, condotte da polizia, carabinieri, vigili del fuoco, polizia locale e volontari della protezione civile, si sono concentrate in un'ampia zona, da Rione Fornaci, dove Gennaro vive con la madre, alla Contrada Scarafone. Qui, oltre all'auto bruciata, è stato trovato anche il suo cellulare, spento. L’analisi dei dati presenti sul telefono potrebbe fornire ulteriori indizi, ma la traccia seguita dai cani è terminata bruscamente sul luogo dell’incidente. Si ipotizza che Gennaro possa essere allontanato a bordo di un altro mezzo, senza necessariamente averlo fatto di propria volontà.

Le parole della madre:
Dopo aver denunciato la scomparsa, Giuseppina ha pubblicato un appello sui social: «Vita mia, torna da mamma. Affrontiamo tutto insieme, ti prego». La possibilità che Gennaro si sia allontanato volontariamente sembra svanire, e la madre chiede aiuto: «Spero di riabbracciare mio figlio al più presto. Se non fosse vivo, almeno fatemelo ritrovare». Non sa cosa possa essere accaduto al figlio, ma teme che possa aver avuto a che fare con persone sbagliate. «Tutti qui in paese conoscono mio figlio e sanno che era un bravo ragazzo, educato e rispettoso. Non ha mai fatto del male a nessuno».

Conclusione:
In attesa di nuove piste che possano far riprendere le ricerche, Giuseppina fa un appello: «Vorrei che chi sa qualcosa me lo facesse sapere. Anche in forma anonima, con una chiamata o una lettera, anche ai carabinieri». La donna esprime il suo dolore e la sua angoscia: «Rivoglio mio figlio, me lo facciano almeno trovare».

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