giovanni amoroso

Giovanni Amoroso, 75 anni, è il nuovo presidente della Corte Costituzionale. La sua elezione è stata ufficializzata oggi, durante la riunione della camera di consiglio a Palazzo della Consulta, a Roma. Amoroso, giudice di Cassazione, succede ad Augusto Barbera e manterrà l’incarico fino al 13 novembre 2026. Ha nominato Francesco Viganò e Luca Antonini come vicepresidenti, in continuità con una linea istituzionale che intende rendere le decisioni della Consulta sempre più comprensibili e accessibili ai cittadini.

Il primo discorso da presidente

Nel suo primo discorso dopo l’elezione, Amoroso ha sottolineato l’importanza di un rapporto trasparente con gli organi di informazione: «Questo incontro con la stampa non è solo un rito, ma il riflesso del più diretto giusto confronto con l’informazione per poter rendere anche più accessibili e chiare le decisioni della Corte da parte dei cittadini». Ha espresso gratitudine verso i colleghi per la fiducia accordatagli: «Il mio impegno sarà assoluto nello svolgimento di questo incarico con disciplina e onore.»

Le sfide del mandato: autonomia differenziata

Uno dei temi caldi che Amoroso dovrà affrontare riguarda l’autonomia differenziata. Nel suo intervento, ha sottolineato la necessità di un intervento del legislatore sui livelli essenziali di prestazione (Lep): «Occorre che il legislatore determini i criteri per i Lep. Questi sono il pilastro su cui si regge la legge.» Amoroso ha ricordato che la Corte ha già dichiarato incostituzionali alcune disposizioni della norma, stabilendo che la definizione dei Lep spetta al Parlamento e non al governo.

La riforma della giustizia

Amoroso ha affrontato anche il tema della riforma della giustizia, che separa le carriere di giudici e procuratori e ha suscitato proteste da parte dell’Associazione Nazionale Magistrati. Pur mantenendo un tono istituzionale, ha evidenziato che la Corte non entra nel merito delle scelte politiche, limitandosi a verificarne la costituzionalità: «Non giova al Paese che ci sia una situazione di non armonia. Questo appartiene alla politica, mentre la Consulta controlla la costituzionalità delle leggi.»

Fine vita e procreazione assistita

Tra i temi sensibili, Amoroso ha menzionato il fine vita e la procreazione medicalmente assistita, ribadendo che la Consulta ha sollecitato interventi legislativi su entrambi i fronti. «Il principio di leale collaborazione deve essere alla base di queste scelte. Non penso a passi indietro su questi temi», ha aggiunto.

Chi è Giovanni Amoroso

Nato a Mercato San Severino (Salerno) il 30 marzo 1949, Amoroso vanta una lunga carriera nella magistratura. È stato eletto giudice costituzionale dalla Corte di Cassazione il 26 ottobre 2017 e ha giurato il 13 novembre dello stesso anno. Dal 12 dicembre 2023, ricopriva il ruolo di vicepresidente della Consulta e, in seguito alle dimissioni di Augusto Barbera, era diventato presidente facente funzioni.

Un impegno per i cittadini

Amoroso si è detto determinato a rafforzare il rapporto tra la Corte e i cittadini, puntando sulla chiarezza delle sue decisioni. «Il dialogo con l’informazione non è solo un obbligo istituzionale, ma uno strumento per rendere la giustizia costituzionale più vicina a tutti», ha concluso.

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