caso almasri

Il governo Meloni è sotto pressione per la gestione del caso Najem Osama Almasri, con il ministro della Giustizia Carlo Nordio e quello dell’Interno Matteo Piantedosi che difendono la propria condotta tra incongruenze e omissioni. Mentre il Guardasigilli parla di un errore nel mandato della Corte Penale Internazionale (CPI), emergono dettagli che mettono in discussione la versione dell’esecutivo. Nel frattempo, la premier Giorgia Meloni resta in silenzio, assente durante la discussione in Parlamento.

Nordio e l’Errore nel Mandato della CPI

Il ministro Carlo Nordio ha giustificato la mancata esecuzione dell’arresto di Almasri, sostenendo che il mandato della CPI fosse “radicalmente nullo”. Secondo la sua versione, il documento riportava date discordanti sui reati, indicando sia il 2011 sia il 2015 come anno di inizio delle accuse di stupro, tortura e omicidio.

Tuttavia, emerge un dettaglio cruciale: Nordio non ha mai comunicato alla CPI queste presunte incongruenze, nonostante la possibilità di farlo. Sei giorni prima della scarcerazione di Almasri, la CPI aveva inviato nome, numero di telefono ed email del funzionario da contattare in caso di problemi. Ma il ministero della Giustizia non ha mai risposto.

Il Ruolo di Piantedosi e l’Aereo Già Pronto per il Rientro in Libia

Un altro punto controverso riguarda Matteo Piantedosi, ministro dell’Interno. Il volo Falcon 900 dei servizi segreti italiani destinato a riportare Almasri in Libia era già pronto prima ancora della sua scarcerazione. Una scelta definita dal ministro come “un’iniziativa preventiva aperta a ogni possibile scenario”, ma che solleva interrogativi sulla reale volontà del governo di rispettare le procedure internazionali.

L’Omissione nella Comunicazione tra Roma e la CPI

Il 24 gennaio, la CPI ha corretto il mandato, eliminando l’incongruenza sulle date. Ma a quel punto Almasri era già tornato in Libia da tre giorni. Se il governo italiano avesse comunicato tempestivamente le presunte irregolarità, la CPI avrebbe potuto rettificare il documento prima della scarcerazione, evitando una situazione che ora mette a rischio i rapporti dell’Italia con la giustizia internazionale.

Nordio Indagato per Omissione di Atti d’Ufficio

Un ulteriore colpo per il governo è arrivato con la notizia che Nordio è stato iscritto nel registro degli indagati dal Tribunale dei Ministri per omissione di atti d’ufficio. Questa accusa non era nemmeno presente nell’esposto dell’avvocato Luigi Li Gotti, ma è stata formulata dal procuratore di Roma, Francesco Lo Voi.

Giorgia Meloni Assente: Il Silenzio della Premier

Mentre Nordio e Piantedosi hanno risposto in Parlamento, Giorgia Meloni non era presente. La sua assenza non è passata inosservata, con l’opposizione che sottolinea come la premier stia evitando di esporsi su un caso che potrebbe minare la credibilità internazionale dell’Italia.

Un Caso che Rischia di Diventare un Boomerang per il Governo

Le contraddizioni nella ricostruzione dell’esecutivo, l’assenza di risposte alla CPI e il sospetto di un coordinamento preventivo per rimandare Almasri in Libia lasciano molti interrogativi aperti. Con Nordio indagato e l’ombra di una crisi diplomatica, il caso Almasri rischia di diventare uno dei punti più critici della legislatura Meloni.

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