Sorelline violentate per oltre 10 anni da un gruppo di parenti a Monreale: quattro arrestati
SORELLINE VIOLENTATE. Nella zona di Palermo, si è verificato un nuovo caso di violenza di gruppo, che differisce da quello ben noto accaduto il 7 luglio scorso al Foro Italico di Palermo, che aveva portato a sette arresti. Questa volta, la vicenda ha una natura diversa ma altrettanto preoccupante.
I carabinieri della compagnia di Monreale hanno eseguito un'ordinanza, emessa dal giudice per le indagini preliminari di Palermo, che ha disposto la custodia cautelare in carcere per quattro persone indagate con accuse di "violenza sessuale", "violenza sessuale di gruppo", "lesioni personali", con l'aggravante di aver commesso il reato in danno di discendenti, con abuso di autorità, e nei confronti di minori di 10 anni.
Il provvedimento
E' il risultato delle indagini condotte dalla Procura di Palermo, guidata da Maurizio de Lucia, e dalla sezione operativa della compagnia di Monreale. Queste indagini hanno permesso di raccogliere un quadro indiziario significativo nei confronti degli indagati, in relazione a ripetuti episodi di violenza sessuale che sarebbero stati commessi tra il 2011 e il 2023 ai danni di due sorelle, attualmente di 13 e 20 anni, all'interno dello stesso nucleo familiare.
Gli arrestati includono tre uomini ed una donna, tutti stretti parenti delle sorelline violentate
La donna è accusata di essere complice dei reati contestati, poiché avrebbe tollerato e agevolato gli abusi, cercando di coprire le responsabilità dei congiunti.
Nel frattempo, sette persone restano in carcere in relazione al caso di violenza al Foro Italico di Palermo. Il Tribunale del Riesame di Palermo ha respinto la richiesta di scarcerazione presentata da uno dei sette accusati, Samuele La Grassa. Resta da decidere sulla richiesta di scarcerazione di Elio Arnao.
Nel caso precedente, era stato rilasciato un minorenne che poi è stato nuovamente arrestato per aver postato commenti e video in cui rivendicava il gesto compiuto. Le indagini su entrambi i casi proseguiranno, e la giustizia farà il suo corso.