Mario Eutizia, il badante killer resta in carcere: la decisione della Gip
Il 48enne napoletano ha confessato quattro omicidi: le ragioni dietro la detenzione
Mario Eutizia, il 48enne badante napoletano che ha confessato di aver ucciso quattro anziani da lui assistiti, continuerà a restare in carcere.
Nonostante il giudice per le indagini preliminari (Gip) Alessandra Grammatica non abbia convalidato il fermo per mancanza di pericolo di fuga, le esigenze cautelari hanno imposto la sua detenzione.
La decisione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere solleva interrogativi su un caso che ha sconvolto l'opinione pubblica.
La Confessione choc: Quattro Omicidi in Dieci Anni
Mario Eutizia ha sconvolto tutti quando ha confessato di aver ucciso quattro anziani malati gravi, che aveva assistito negli ultimi dieci anni. Gli omicidi, secondo le sue dichiarazioni, sarebbero avvenuti tra Latina e il sud Italia, con le ultime due vittime identificate come Luigi Di Marzo, 88 anni, e Gerardo Chintemi, 95 anni, uccisi rispettivamente nel dicembre 2023 e nel marzo 2024. Eutizia ha dichiarato di aver agito per "liberarsi la coscienza" e per "essere aiutato" a non continuare a compiere tali atti.
La Decisione del Gip: Nessun Pericolo di Fuga, ma Alti Rischi di Reiterazione
Il Gip Alessandra Grammatica, pur riconoscendo che non sussiste un pericolo concreto di fuga per Eutizia, ha deciso che l'uomo deve rimanere in carcere. La motivazione principale dietro questa decisione è il rischio di reiterazione dei reati. Secondo la giudice, Eutizia potrebbe commettere altri omicidi se rilasciato, data la sua ammissione di aver bisogno di "essere fermato" per non uccidere ancora.
La gravità delle accuse e l'autoaccusa di Eutizia hanno spinto il Gip a emettere un'ordinanza di custodia cautelare, ritenendo che solo la detenzione in carcere possa garantire la sicurezza pubblica e impedire ulteriori delitti.
Le Condizioni di Salute di Eutizia e le Possibili Alternative
Mario Eutizia è un senzatetto, affetto da gravi malattie oncologiche e diabete, e le sue condizioni di salute sono molto precarie. A causa della sua situazione, la possibilità di essere posto agli arresti domiciliari è stata esclusa, poiché non ha un domicilio fisso dove possa essere monitorato.
Nonostante questo, diversi enti e associazioni sanitarie hanno espresso la loro disponibilità ad accoglierlo e fornirgli le cure necessarie. Tuttavia, la gravità dei crimini commessi e il rischio di ripetizione dei reati hanno reso necessario mantenere Eutizia in custodia cautelare nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, dove è attualmente detenuto.
Il Futuro del Procedimento: Il Passaggio alla Procura di Latina
Un altro aspetto rilevante è la decisione della Gip Grammatica di trasferire il procedimento alla Procura di Latina, per competenza territoriale. Questo spostamento è dovuto al fatto che i primi due omicidi confessati da Eutizia sono avvenuti proprio a Latina circa dieci anni fa.
Questo passaggio di competenza implica che sarà la Procura di Latina a gestire ulteriormente le indagini e a stabilire eventuali collegamenti con altri casi simili, oltre a valutare la veridicità delle dichiarazioni di Eutizia riguardo agli omicidi da lui confessati.
Un Caso di Profonda Gravità che Richiede Attenzione
Il caso di Mario Eutizia rappresenta una delle vicende più sconvolgenti degli ultimi anni, mettendo in luce le problematiche legate alla cura degli anziani e ai rischi connessi a figure di assistenza non adeguatamente monitorate. La decisione del Gip di mantenere Eutizia in carcere riflette la necessità di proteggere la società da un individuo che, per sua stessa ammissione, potrebbe essere incline a ripetere atti estremamente gravi. Ora, con il trasferimento del procedimento alla Procura di Latina, si attendono ulteriori sviluppi in un caso che non smette di suscitare sgomento.