Ci crede fortemente il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi e assicura: "Mi auguro che tutti siano in grado di spendere le proprie risorse del Pnrr, ma se ci fossero fondi residui anche noi ci candidiamo perché siamo perfettamente in grado di spenderli, abbiamo anche i progetti già approvati e valutati".

E' quanto replica il primo cittadino partenopeo Gaetano Manfredi, a margine 14esima edizione di EnergyMed alla Mostra d'Oltremare, alle dichiarazioni rilasciate ieri dai sindaci di Milano e Roma, rispettivamente Giuseppe Sala e Roberto Gualtieri, rispetto all'assegnazione di eventuali risorse residue del Pnrr. 

Manfredi ricorda inoltre che "Abbiamo tanti progetti ancora non finanziati: sul ciclo idrico, sul ciclo dei rifiuti, altri infrastrutturali, di restauro, interventi sui parchi storici che sono tutti progetti approvati e non finanziati perché non c'era copertura e dunque se ci sono risorse in più anche noi ci candidiamo a riceverle".

In merito poi alla realizzazione delle opere da parte del Comune, il sindaco ha sottolineato che "Siamo perfettamente in linea con il tempi relativi ai grandi progetti che ci sono stati finanziati e proprio ieri abbiamo approvato, nei tempi giusti, anche il piano economico finanziario per l'Albergo dei poveri".

Sulla crisi energetica, Manfredi non ha dubbi: "La risposta è l'innovazione”

"L'innovazione rappresenta la chiave migliore per poter dare una risposta alla crisi energetica ma anche alla transizione ecologica: solo con un forte impegno tecnologico saremo in grado di trovare delle soluzioni che ci garantiranno maggiori risparmi energetici che significa anche minore dipendenza dell'Italia dai Paesi stranieri e minore impatto dal punto di vista energetico sull'ambiente".

Rispetto alle azioni messe in campo dal Comune per ridurre il consumo energetico, Manfredi ha ricordato che l'amministrazione sta promuovendo "molto" le comunità energetiche "che sono una delle strade per una produzione di energia rinnovabile che abbia anche un impatto sociale, che sia redistribuita ai cittadini" così come si sta lavorando sulla rete elettrica che è "la base perché parliamo spesso di energie rinnovabili ma dobbiamo sapere che per poter utilizzare queste tecnologie abbiamo bisogno di una rete elettrica di distribuzione che sia capace di gestirla, e purtroppo Napoli ha una rete elettrica che risale a più di 40 anni fa".

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