Cresce in Corea del Sud l’allarme per la nuova ondata di contagi da coronavirus.
E cresce, soprattutto, la preoccupazione per i soggetti colpiti: i due terzi hanno tra i 19 e i 29 anni. «Un virus veramente crudele», lo hanno definito le autorità di Seul che, dopo essere riusciti a contenere le conseguenze legate alla prima ondata pandemica ora si trovano ad affrontare le conseguenze della riapertura di locali e discoteche nel distretto di Itaewon, cuore della movida coreana.
Sono in tutto 133 i casi di Covid-19
Confermati dalle autorità sanitarie Preoccupano le catene di trasmissione dell'infezione nell'area metropolitana di Seul, che - con 25 milioni di abitanti - comprende Seul, la provincia di Gyeonggi e Incheon. Le autorità temono che il virus si sia diffuso con la ripresa delle uscite a fine aprile.
Fra i 133 contagi accertati in varie zone della Corea del Sud, ben 73 sono nella capitale, come riporta l'agenzia Yonhap. Dai dati diffusi dai Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (Kcdc) emerge che 82 dei 133 casi riguardano persone che sono state a Itaewon, mentre le altre sono vittime della catena di trasmissione dell'infezione.(LaStampa)
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